Buoni spesa gratis 2023, cosa sono e chi può richiederli

Simone Micocci

16 Marzo 2023 - 13:26

condividi

Spesa gratis, non ci sono più i buoni comunali ma esistono una serie di misure riconosciute dallo Stato. Ecco quali sono e a chi si rivolgono.

Buoni spesa gratis 2023, cosa sono e chi può richiederli

Uno strumento che è stato molto utilizzato durante la pandemia è quello dei buoni spesa, dei contributi erogati dai Comuni utili a supportare economicamente le famiglie in difficoltà. I fondi erogati dallo Stato venivano solitamente gestiti dagli enti locali in due differenti modalità: o riconoscendo un vero e proprio contributo economico oppure distribuendo dei pacchi alimentari già composti.

Chi è alla ricerca di nuovi buoni per la spesa gratis da utilizzare nel 2023 però dovrà orientarsi verso nuove misure visto che i Comuni, terminati i fondi, hanno smesso di erogarli. Potrebbe esserci ancora qualche iniziativa isolata, tant’è che vi consigliamo comunque di controllare tra gli ultimi bandi pubblicati dal vostro Comune di residenza, ma generalmente questo strumento è andato in disuso e sta per essere sostituito da nuove iniziative.

Specialmente con l’ultima legge di Bilancio 2023, infatti, sono state introdotte due nuove misure che possono configurarsi come dei buoni spesa, le quali si aggiungono ad altri strumenti già in vigore come ad esempio è la carta acquisti.

Indipendentemente dai buoni spesa comunali, quindi, esistono delle misure per la spesa gratis: vediamo quali sono e chi può richiederle.

Spesa gratis con la carta acquisti 2023

Partiamo dalla misura che può già essere richiesta in quanto operativa al 100%. Si tratta della carta acquisti 2023, strumento che supporta le famiglie nell’acquisto di beni di prima necessità e nel pagamento delle bollette.

La carta acquisti, infatti, può essere utilizzata presso negozi alimentari e supermercati, come pure farmacie e parafarmacie. Inoltre, presso gli uffici postali, la carta è accettata anche per pagare le bollette di luce e gas.

A disposizione del richiedente c’è un plafond di 40 euro al mese (ma i soldi vengono caricati bimestralmente), da spendere appunto presso gli esercenti autorizzati. Ad averne diritto sono solamente quelle famiglie che al loro interno hanno un minore di 3 anni o in alternativa un over 65, a patto che ne soddisfino i requisiti richiesti.

Intanto l’Isee, per il quale il limite aggiornato al 2023 è di 7.640,18 euro. Dopodiché, non bisogna essere titolari di un patrimonio mobiliare superiore a 15 mila euro, mentre nel solo caso degli over 65 ci sono anche dei limiti per quanto riguarda il reddito:

  • tra i 65 e i 70 anni i redditi percepiti non devono superare i 7.640,18 euro;
  • per gli over 70 il limite aumenta a 10.186,91 euro.

Per l’invio della domanda va compilato un apposito modulo (che potete scaricare qui) da presentare presso un ufficio postale abilitato alla ricezione.

Carta risparmio spesa

Simile alla carta acquisti è la carta risparmio spesa finanziata - con 500 milioni di euro - dall’ultima legge di Bilancio 2023. Si tratta di uno strumento nato per compensare le famiglie dell’aumento dei prezzi nei supermercati, specialmente per i beni di prima necessità.

A tal proposito, a coloro che soddisfano determinati requisiti reddituali verrà riconosciuta un’apposita social card che rispetto alla suddetta carta acquisti potrebbe essere riservata ad alcuni beni di prima necessità. Il vantaggio è che potranno goderne tutte le famiglie che ne soddisfano i requisiti economici, indipendentemente dalla presenza in famiglia di figli minori di 3 anni o di componenti over 65.

Tuttavia, per importi e requisiti c’è ancora da attendere visto che la legge di Bilancio 2023 si limita a stanziarne le risorse e a fissarne alcuni elementi generali. Per le modalità di erogazione si rimanda invece a un apposito decreto del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e delle foreste che ad oggi, nonostante il termine fosse stato fissato al 1° marzo 2023, non è ancora arrivato.

Reddito alimentare

Così come per i buoni spesa dei Comuni del periodo pandemico, anche il governo Meloni ha pensato a uno strumento che anziché prevedere un contributo economico riconosce un vero e proprio pacco alimentare alle famiglie in difficoltà.

Chiamato Reddito alimentare, anch’esso finanziato dall’ultima legge di Bilancio, per il momento verrà sperimentato solamente nelle cosiddette città metropolitane, quali:

  • Torino;
  • Milano;
  • Venezia;
  • Genova;
  • Bologna;
  • Firenze;
  • Bari;
  • Napoli;
  • Reggio Calabria;
  • Roma.

In queste città verranno quindi distribuiti dei pacchi alimentari con il vantaggio che verranno creati grazie ai prodotti rimasti invenduti nella grande distribuzione. Non solo quindi si andranno a supportare le famiglie in difficoltà, ma ci sarà anche una lotta agli sprechi.

Tuttavia, anche il Reddito alimentare, al pari della carta risparmio spesa, risulta però bloccato per la mancanza di un decreto attuativo, di competenza in questo caso del ministero del Lavoro.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO