Buoni spesa, affitto e bollette nel Decreto Sostegni bis: li paga il Comune

Simone Micocci

26/05/2021

Nel Decreto Sostegni bis appena approvato dal Consiglio dei Ministri vengono stanziati 500 milioni di euro per finanziare buoni spesa, affitto e utenze domestiche. Sarà il Comune di riferimento a riconoscerli alle famiglie in difficoltà economica.

Buoni spesa, affitto e bollette nel Decreto Sostegni bis: li paga il Comune

È in arrivo una nuova tranche di buoni spesa, indirizzati alle famiglie che stanno vivendo ancora una situazione economica drammatica. È entrato in vigore oggi il testo del Decreto Sostegni bis: un provvedimento da 40 miliardi di euro che tra le tante misure previste rinnova anche il finanziamento ai Comuni per l’erogazione dei buoni spesa per le famiglie in difficoltà economica.

Lo prevede l’articolo 53 del nuovo Decreto Sostegni: una notizia importante per quelle famiglie che, nonostante un miglioramento della situazione sanitaria e la ripresa di diverse attività lavorative, vivono ancora in una condizione di difficoltà e quindi potrebbero aver bisogno di buoni spesa per l’acquisto dei beni di prima necessità. Per questi, oltre ai buoni spesa, di cui si occuperà direttamente il Comune, sono previste altre quattro mensilità del cosiddetto Reddito di emergenza.

E non solo: i Comuni avranno a disposizione anche le risorse per riconoscere misure di sostegno per le spese di affitto e per il pagamento delle bollette di luce e gas.

Nel dettaglio, nel provvedimento si legge dell’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare, nonché di sostegno al pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche. Buoni spesa che gestirà, com’è stato per le precedenti tornate, il Comune di riferimento.

Nuovi buoni spesa nel Decreto Sostegni bis: aiuti anche per affitti e bollette

In alcuni Comuni è ancora possibile richiedere dei buoni spesa fino a 700,00€ grazie alle risorse stanziate dal primo Decreto Sostegni, ma il fondo a disposizione si sta ormai esaurendo. Ebbene, con il provvedimento approvato giovedì 20 maggio, dal Consiglio dei Ministri è previsto un rifinanziamento di questa misura.

Con il placet del Ministero dell’Economia il Governo Draghi ha previsto l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare per le famiglie in difficoltà. Buoni spesa ai si affiancano anche misure per il sostegno dei canoni di locazione e delle utenze domestiche.

A tal proposito, viene istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Interno un fondo di 500 milioni di euro per l’anno 2021, il quale - entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Sostegni bis - dovrà essere distribuito ai Comuni tenendo conto dei seguenti criteri:

  • quota pari al 50% del totale - quindi 250 milioni di euro - da ripartire in proporzione alla popolazione residente di ciascun Comune;
  • l’altro 50% è ripartito in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun Comune e il valore medio nazionale, ponderato per la rispettiva popolazione.

Si legge poi nell’ultima bozza del Decreto Sostegni bis (che dovrebbe essere quella approvata dal Consiglio dei Ministri), che il contributo minimo spettante a ciascun Comune non può in ogni caso risultare inferiore a 600,00€.

Bisognerà comunque rivolgersi al Comune di residenza o domicilio per capire quali sono le modalità di erogazione di questa ulteriore tranche di aiuti.

Buoni spesa necessari: situazione ancora di profonda difficoltà

L’obiettivo, quindi, è di riconoscere il prima possibile ulteriori risorse ai Comuni per dare sostegno a quelle famiglie in profonda difficoltà economica a causa della crisi.

D’altronde, come ci dice un recente studio realizzato dalla Fondazione Consulenti del Lavoro, più della metà degli italiani ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, mentre c’è una minoranza (il 16,7%) che ha dovuto persino tagliare l’acquisto di beni primari.

Ancora oggi, che sono state autorizzate le prime riaperture, i buoni spesa sono una misura necessaria: spetterà ai singoli Comuni definire i criteri per la distribuzione ai cittadini in difficoltà, come pure per quanto riguarda i cosiddetti buoni affitto e buoni bollette per luce e gas.

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