Buche stradali: il risarcimento per i danni da insidia stradale

Vittorio Proietti

21/04/2017

21/04/2017 - 16:14

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Le buche sull’asfalto possono causare molti danni ai veicoli, ma soprattutto possono generare incidenti e cadute. I danni da insidia stradale possono prevedere un risarcimento, ecco come ottenerlo.

Buche stradali: il risarcimento per i danni da insidia stradale

Le buche sull’asfalto possono provocare incidenti e cadute da parte degli utenti, oltre a mostrare una cattiva cura del manto stradale da parte della PA e degli Enti Locali, che vedersi richiedere un risarcimento per insidia stradale.

Molte amministrazioni sono alle prese con l’incuria dell’asfalto e delle infrastrutture: la situazione è così drammatica da averci abituato alle buche e persino ai crolli di interi ponti autostradali. Tuttavia la Legge tutela il cittadino e permettere di chiedere un risarcimento.

L’insidia stradale è infatti prevista dalla giurisprudenza in tutti quei casi in cui l’utente della strada subisca un danno per colpa del cattivo stato dell’asfalto, comprese buche, tombini aperti e dislivelli inadeguati.

Vediamo cosa prevede il diritto sulla nozione di insidia stradale e cosa può fare il cittadino.

L’insidia stradale e gli ostacoli al risarcimento

L’insidia stradale prevede che il pericolo di trovarsi di fronte ad un danneggiamento dell’asfalto sia non visibile e non prevedibile, strutturalmente legato alle lesioni dell’infrastruttura e tale che anche un occhio molto attento non possa evitare di restarne vittima.

Detto ciò intuiamo quanto possa oscillare il giudizio di un giudice o dell’amministrazione competente in caso di richiesta di risarcimento per insidia stradale, visto che il pericolo deve essere pur visibile se esiste. A prescindere dai facili sillogismi, tuttavia, vi sono condizioni di oggettività.

Se all’insidia stradale si aggiungessero condizioni di alterazione come la mancanza di segnaletica, oppure la cattiva visibilità della stessa, o anche la mancanza di una adeguata illuminazione, allora non vi sarebbero ostacoli al risarcimento. La PA deve infatti garantire per principio un adeguato stato del manto stradale.

La Cassazione sull’insidia stradale

L’insidia stradale è sotto i riflettori anche della Cassazione, che conferma la connessione tra incuria e obblighi della PA nella Sentenza 4638/2017. Il soggetto vittima del danno deve prestare attenzione e non essere artefice del suo male, ad esempio commettendo lui stesso una violazione del Codice della Strada.

La Sentenza ha infatti messo l’accento sul comportamento degli utenti della strada: una velocità eccessiva alla guida, oppure l’uso del cellulare come in questo caso, può rendere difficile prevedere ostacoli oppure evitare le buche dell’asfalto.

Tuttavia, un comportamento improprio non esenta la PA dal corretto mantenimento del manto stradale, in quanto la disattenzione non può essere causa di una caduta in sé e le buche sull’asfalto non dovrebbero che comportare cadute o danni sporadici.

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