Il “basta” e i commenti sui BTP e sui risparmi degli italiani del CEO di Generali Philippe Donnet, interpellato dal quotidiano La Repubblica.
Dopo più di quattro mesi il CEO di Generali Philippe Donnet si ritrova tuttora costretto a spiegare al pubblico piuttosto affollato di politici e cittadini italiani che l’accordo che il colosso delle assicurazioni ha siglato con la francese Natixis non è un pericolo, né per i BTP, né per i risparmi degli italiani.
Di fatto, a dispetto di tutte le parole che Donnet ha proferito per cercare di sedare l’ansia degli italiani, la paura e il sospetto nutriti verso la Francia persistono.
Lo dimostrano le recenti dichiarazioni rilasciate dall’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, che ha ribadito la necessità che Generali non cada nelle mani sbagliate. Mani per l’appunto di Parigi, che potrebbe finire, secondo lo scenario più terribile formulato dal costruttore romano, così come da diversi esponenti del governo Meloni, per sequestrare i risparmi degli italiani, privando l’Italia di un sostegno fondamentale alla sua economia (e al suo debito, ergo ai suoi BTP).
Le varie rassicurazioni di Generali Assicurazioni che sono arrivate per bocca dello stesso Donnet, nelle settimane e mesi precedenti, evidentemente non sono bastate.
Generali, il CEO Donnet su BTP e risparmi italiani: “basta bugie”
Il numero uno del Leone Philippe Donnet è tornato così a spiegare la ratio dell’intesa siglata con Natixis, volta a dar vita a un gigante del risparmio gestito. Lo ha fatto nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica e pubblicata oggi, rispondendo alla domanda sulla presunta condizione di pericolo in cui verserebbero 36 miliardi di Titoli di Stato e il risparmio degli italiani, a causa dell’accordo con il gruppo francese.
Stavolta, evidentemente spazientito, Donnet ha tuonato “ basta alle bugie ” che continuano a circolare in Italia, secondo le quali il deal tra Generali e Natixis metterebbe a repentaglio il risparmio degli italiani e i BTP.
“Non c’è nessun pericolo per i nostri Titoli di Stato e nemmeno per la sovranità del risparmio nazionale”.
Donnet ha continuato, ricordando che “ la legge italiana e la normativa europea impongono già che le compagnie assicurative decidano dove e come investire i soldi che ci hanno affidato i nostri clienti” e ribadendo che “ Generali manterrà sempre il pieno controllo ”.
“Capisco che l’attività di asset management non sia un tema facile (di fatto, Donnet era già salito prontamente in cattedra mesi fa per impartire lezioni di educazione finanziaria)”, ha detto ancora il manager, riconoscendo che è comprensibile che ci possano essere delle domande in tal senso.
Lo sfogo tuttavia non è mancato: “ Ma faccio fatica ad accettare le bugie che vengono dette per generare preoccupazioni strumentali ”.
D’altronde, probabilmente l’AD non sa più come fare per convincere gli italiani sulla bontà dell’accordo con Natixis, dopo aver ripetuto più volte le stesse cose, e dopo che la stessa Generali ha cercato di smontare la grande paura pubblicando sul proprio sito anche una lunga lista di fake news, con tanto di smentite. Tutte parole, evidentemente, cadute nel vuoto.
OPS di MPS su Mediobanca? “Finalizzata ad acquisire il controllo di Generali”
Interpellato dal quotidiano La Repubblica anche sul dossier dell’OPS lanciata da MPS-Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca, Philippe Donnet ha poi sottolineato che “la logica industriale non è chiara” e che “ in tanti hanno espresso perplessità ”.
Non è mancata poi la stoccata contro la presenza di Francesco Gaetano Caltagirone - che nel frattempo ha deciso di affilare le unghie contro Piazzetta Cuccia e contro l’OPS promossa da quest’ultima su Banca Generali - nell’azionariato di diversi attori coinvolti nelle varie partite che si sono aperte a Piazza Affari: “Inoltre”, ha fatto notare l’amministratore delegato Philippe Donnet, “ alcuni azionisti, come Caltagirone , hanno quote rilevanti in MPS, Mediobanca e Generali”, ragion per cui, ha aggiunto, “è chiaro a tutti” che l’OPS del Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca è “ finalizzata ad acquisire il controllo delle Generali ”.
La grande paura per la Francia agitata da Caltagirone
L’intervista di Philippe Donnet a La Repubblica segue le recenti dichiarazioni al vetriolo che sono arrivate dall’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone, secondo azionista di MPS e tra i soci più di rilievo di Mediobanca e Generali, che da anni, tra l’altro, cerca di mettere alla porta l’attuale gestione del colosso assicurativo, perdendo puntualmente la partita.
“ Quello che ho costruito basterà per generazioni, guadagnare un euro in più o in meno non significa più nulla per me. Ho iniziato a pensare al bene comune. Assicurarmi che Generali non cada nelle mani sbagliate è qualcosa che conta. È importante anche contribuire alla salute finanziaria di questo Paese e di questa città”, ha detto Caltagirone la scorsa settimana, reiterando ai microfoni di Bloomberg la sua opinione, che riflette quella del governo Meloni e che si può riassumere in quello che è già diventato uno slogan: i risparmi degli italiani in Italia e per l’Italia.
L’imprenditore ha detto chiaro e tondo che “ Generali dovrebbe aspirare a essere un attore globale radicato in Italia ”, e non esplorare accordi con gli stranieri del tipo di quello siglato con la transalpina Natixis.
Anche perché, evidentemente è questo il mantra, “ se si raccolgono i risparmi delle persone, bisogna anche utilizzarli per promuovere la crescita delle aziende con sede nei Paesi in cui vivono”.
Nulla da fare dunque: il governo Meloni - il vicepremier Matteo Salvini in primis, che ha di recente commentato il ruolo del Leone, ma non solo - e il costruttore romano Caltagirone non smettono di sbandierare il rischio Francia per Generali, l’Italia e i BTP, agitando il timore che i soldi degli italiani - che a loro avviso devono essere convogliati a tutti i costi negli asset italiani, tanto meglio nei BTP - finiscano per espatriare.
E non sembrano avere alcuna importanza le rassicurazioni, piuttosto significative, che Donnet si è di nuovo prodigato a rimarcare qualche settimana fa quando, nel corso della conferenza stampa indetta per commentare i risultati del gruppo relativi al 2024, ha lasciato poco spazio ai dubbi:
“Gli sviluppi del mercato da un lato e la crescita significativa del portafoglio vita, con una raccolta netta positiva, dall’altro, rendono naturale prendere in considerazione l’aumento degli acquisti di titoli BTP”.
Il commento di Donnet su pericolo golden power
Era la fine di gennaio quando Donnet si lanciò nell’impresa, a quanto pare ardua, di sedare l’ansia degli italiani, sottolineando che “il nostro processo di investimento non sta cambiando, i risparmi degli italiani sono all’interno della compagnia assicurativa e la compagnia assicurativa resterà in Italia che valuterà gli investimenti. Il processo di decisione resterà in Italia”.
Il numero uno di Generali bollò le preoccupazioni agitate fin da subito una bufala, a fronte di domande assillanti che hanno avuto puntualmente per oggetto i BTP e i risparmi degli italiani. Tanto che, visto come stanno andando le cose per quanto riguarda l’altro dossier caldo di Piazza Affari, quello dell’OPS promossa da UniCredit su Banco BPM, ci si chiede se il governo Meloni deciderà di applicare il golden power anche al deal raggiunto tra il Leone e Natixis.
A tal proposito, nell’intervista a La Repubblica, Donnet ha sottolineato che, prima di capire come si evolverà la situazione, ci sono ancora “alcuni passaggi preliminari”, nel senso che “ si è appena conclusa la consultazione coi sindacati francesi , poi l’operazione tornerà in CDA, prima della firma del contratto”.
Ancora Donnet: “Visto il numero di operazioni in corso, mi aspetto che questo passaggio però sia spostato alla fine dell’estate, quando avremo più chiarezza”. E “se il governo si opporrà?”. Il commento del CEO di Generali è stato il seguente: “Mi auguro l’apertura di una fase di dialogo serena e razionale. Non ci sarà nessun muro contro muro, ma è importante sottolineare che qualunque sia la scelta non avrà impatto sugli obiettivi del piano”.
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