Dal 2026 per entrare in una delle località turistiche simbolo d’Europa si pagheranno 17,50 euro. Scopriamo dove e perché è stata introdotta la tassa
Se parliamo di Olanda le prime due cose che ci vengono in mente sono quasi sicuramente i tulipani e i mulini a vento. E se i primi si trovano a ogni angolo di strada, i secondi sono il simbolo di una paese in particolare: Zaanse Schans.
Situato a nord di Amsterdam, il paese dei “mulini a vento” è finito al centro delle cronache in questi giorni. Il motivo? La decisione di introdurre a partire dal 2026 di una tassa di accesso di 17,50 euro per i visitatori.
Zaanse Schans diventa a pagamento per i turisti
La storia di Zaanse Schans è molto curiosa. A partire dagli anni ‘50 il villaggio diventò un’area protetta in cui si decise di “trasportare” i più importanti mulini a vento del Paese. Una volta terminato il trasferimento, l’area venne inaugurata nel 1972 dalla regina Juliana e aperta al pubblico.
In pochi anni Zaanse Schans divenne uno dei simboli dei Paesi Bassi e una delle mete turistiche più visitate.
Un flusso turistico che è cresciuto costantemente che oggi, purtroppo, è ormai fuori controllo.
Le stime parlano infatti di circa 3 milioni di visitatori l’anno. Una massa che crea non pochi problemi ai residenti e, secondo le autorità, alla vita stessa degli edifici storici e dei mulini.
È proprio per questo motivo che il consiglio comunale ha deciso di introdurre, a partire dal 2026, un biglietto d’ingresso di 17,50 euro. Una misura che ha due obiettivi dichiarati: far scendere le presenze turistiche di circa 1 milione e creare un fondo da utilizzare per la manutenzione delle strutture.
Non tutti sono d’accordo
Nonostante sia già stato annunciato che i residenti non dovranno pagare nessuna tassa, non tutti hanno accolto con favore il provvedimento. Gli imprenditori locali, ad esempio, temono un calo drastico degli affari e che il villaggio si trasformi in breve tempo in un parco a tema.
E, a sorpresa, hanno espresso perplessità anche i proprietari delle case storiche e i residenti più anziani che hanno chiesto a gran voce un referendum cittadino per provare a fermare la nuova tassa.
Uno spiraglio di mediazione è comunque rimasto e nel provvedimento è presente un emendamento che consente di spostare l’introduzione della tassa ai mesi successivi.
L’overtourism sta colpendo tutta l’Europa
Quello di Zaanse Schans è soltanto uno dei provvedimenti presi negli ultimi mesi per contrastare l’overtourism. E neanche uno dei più drastici se pensiamo che in alcune località turistiche europee non si può più girare in macchina o non si può più accedere senza prenotazione.
Quello che è certo è che il problema non può più essere ignorato dalle autorità. La riprova sono i numeri di presenze messe insieme dalla manifestazione dello scorso 15 giugno indetta dalla rete di attivisti Southern European Network Against Touristification.
Una manifestazione estesa alle principali mete turistiche portoghesi, spagnole, italiane e francesi nata per spingere le autorità a prendere provvedimenti per contrastare fenomeni endemici come l’aumento degli affitti, la crisi abitativa e il degrado ambientale generato dal turismo di massa.
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