Lo strano caso del Brasile: l’azionario vola mentre l’ex presidente va in galera

C. G.

6 Aprile 2018 - 10:58

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Il mercato azionario del Brasile è decollato mentre la Corte Suprema ha ordinato la prigione all’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Cosa sta accadendo?

Lo strano caso del Brasile: l’azionario vola mentre l’ex presidente va in galera

Il mercato azionario del Brasile è decollato, il tutto mentre la Corte Suprema ha deciso per l’incarcerazione dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, più semplicemente noto come Lula.

La sentenza ha messo nuovamente in discussione gli equilibri di un Paese che a ottobre sarà chiamato alle urne per eleggere colui che prenderà il posto di Temer.

È proprio nelle prossime elezioni presidenziali che, secondo gli analisti, potrebbe nascondersi la causa della strana reazione del mercato azionario del Brasile. Il Bovespa ha chiuso la sessione con un rialzo dell’1,1% su quota 85.209,66 punti, mentre l’iShares MSCI Brazil ha guadagnato nientemeno che il 2,4%.

Perché Lula potrebbe andare in prigione?

Con 6 voti favorevoli e 5 contrari, la Corte Suprema del Brasile ha confermato che l’ex presidente brasiliano accusato di corruzione dovrà andare in prigione nei prossimi giorni, giusto il tempo necessario per sbrigare gli ultimi adempimenti burocratici.

Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, e salvo ricorsi che il giudice ha già definito come inutili tentativi di procrastinazione, Lula non potrà dunque presentarsi alle elezioni presidenziali di ottobre per le quali era già stato considerato il favorito.
La sua esperienza al timone, durata dal 2003 al 2011, lo ha reso uno degli uomini politici più amati del mondo. Si pensi soltanto al fatto che, all’addio agli uffici il suo grado di popolarità in Brasile era ancora superiore all’80%.

E perché l’azionario ha festeggiato?

Nonostante all’ex presidente del Brasile sia stato ordinato di consegnarsi alle autorità entra la giornata di oggi, il mercato azionario è avanzato in maniera evidente nell’ultima sessione di Borsa.

Fortemente amato dalla popolazione, ampiamente temuto dagli investitori, Lula è sempre stato un acceso sostenitore dell’interventismo statale in materia economica, una politica che ha spesso messo in discussione la fiducia dei mercati nei suoi confronti.

La sua interdizione renderà la competizione elettorale di ottobre certamente più aperta agli altri candidati, come non ha mancato di far notare Lawrence Brainard, chief economist di TS Lombard. La speranza del mercato oggi è che con Lula fuori dai giochi, le elezioni apriranno ad un ipotetico centrista più incline all’attuazione di nuove, efficaci riforme economiche - soprattutto dopo i falliti tentativi dell’attuale presidente Michel Temer.

Per gli esperti, insomma, la strana reazione del mercato azionario in concomitanza con la sentenza sull’ex presidente ha trovato ragion d’essere nell’ottimismo relativo ad un futuro ricco di riforme per il Brasile.

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