Borsa di Milano oggi 21 novembre: Ftse Mib il peggiore in Europa con lo stacco delle cedole

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Borsa di Milano oggi 21 novembre: il Ftse Mib chiude debole e diventa il peggiore in Europa. Sul listino milanese cadono i titoli che staccano oggi il dividendo. Risale lo spread.

Borsa di Milano oggi 21 novembre: Ftse Mib il peggiore in Europa con lo stacco delle cedole

Borsa di Milano oggi 21 novembre: il Ftse Mib perde oltre l’1% alle ore 13.00, dopo che la giornata di scambi è già iniziata all’insegna delle perdite in Asia.

Rispetto alla chiusura di venerdì 18 novembre, il listino milanese perde quota al di sotto dei 24.400 punti. In calo 8 società quotate che distribuiscono il dividendo: Eni, Poste, Mediobanca, Tenaris, Terna, Intesa Sanpaolo, Recordati, Mediobanca.

Sul fronte politico, i riflettori sono tutti accesi sulla Legge di Bilancio 2023 che sta prendendo forma e dovrebbe valere 32 miliardi di euro, impiegati maggiormente per le misure contro il caro energia.

In osservazione restano i conti pubblici italiani, dopo che Fitch ha confermato rating BBB e outlook stabile, con una crescita nel 2022 migliore del previsto, ma un’allerta sempre accesa sul debito.

Lo spread Btp-Bund resta ampiamente sotto i 200 punti, ma risale oltre i 190. Il Btp decennale rende il 3,9% ed è in aumento.

Borsa di Milano oggi 21 novembre aggiornamento ore 18.00: Ftse Mib affonda

A Milano il Ftse Mib perde l’1,29% e chiude a 24.356,05 punti. Sul listino principale di Piazza Affari in positivo alcuni istituti bancari, come Unicredit (+1,24%), Bper (+0,26%) e Banco Bpm (+0,92%). Bene anche Inwit (+1,30%) e Stellantis (+0,92%).

In coda, invece, le società che hanno concesso i dividendi. Eni perde il 5,24%, con la seconda tranche della cedola che vale 0,22 euro ad azione. Male, tra i petroliferi, anche Saipem (-5,70%) e Tenaris (-5,42%), sospesa al ribasso. Intesa Sanpaolo (-3,41%) ha staccato l’acconto sul dividendo 2023 per un ammontare di 0,0738 euro. La cedola ai propri azionisti di Mediobanca (-7,44%) vale invece 0,75 euro.

Aggiornamento ore 13.00: Ftse Mib affonda

Il Ftse Mib cade e perde l’1,20% alle ore 13.00. Il listino è appesantito dal crollo dei titoli legati al pagamento del dividendo.

Mediobanca, con un tonfo del 7% e Saipem, che sta cedendo oltre il 4%, sono i peggiori del listino.

Pesanti, oltre il 3%, anche le perdite di Intesa Sanpaolo, Banca Mediolanum, Nexi, Poste Italiane.

Luce verde per UniCredit, Stellantis, Snam, Prysmian, Leonardo, Bper Banca, Banco Bpm, Ferrari, Atlantia.

Aggiornamento ore 10.00: Ftse Mib scivola

Il Ftse Mib è appesantito dalle 8 società quotate che staccano la cedola oggi. Sul listino, infatti, scambiano in perdita Banca Mediolanum con un -2,67%, Eni con un -2,69%, Intesa Sanpaolo con un -2,86%, Mediobanca con un -7,60%, Recordati con un -124%, Tenaris con -1,98%, Terna con un -1,15%.

Tonfo anche per Saipem che sta diminuendo del 4,85%. Respinto il ricorso della società e di altri concorrenti da parte della Corte suprema algerina, riguardo la decisione della Corte d’appello di Algeri sul procedimento relativo al progetto GNL3 Arzew dello scorso giugno.

Telecom Italia, con un ribasso dell’1,83%, potrebbe tornare protagonista in questa settimana con il Governo che si incontrerà per parlare del dossier relativo alla rete unica.

Lo spread Btp-Bund sta risalendo a 192 punti.

Asia e futures Usa in rosso

Seduta negativa per i principali indici asiatici, con il solo Nikkei giapponese che si mantiene sopra la parità.

Le azioni dell’Asia-Pacifico sono per lo più diminuite, a causa delle crescenti preoccupazioni per il Covid in Cina, con la banca centrale del dragone che ha mantenuto in sospeso i tassi di prestito di riferimento, o tassi di prestito prime, in linea con le aspettative.

L’ indice Hang Seng a Hong Kong è sceso del 2,02% nell’ultima ora di scambi, provocando perdite nell’intera regione. Nella Cina continentale, lo Shanghai Composite ha perso lo 0,39% e lo Shenzhen Component lo 0,411%.

Negli Usa, i futures scambiano in rosso. Le medie principali hanno registrato ciascuna un giorno in rialzo, ma una settimana in ribasso nella sessione di negoziazione precedente. Il Dow è salito di quasi 200 punti, o dello 0,6%. L’S&P ha guadagnato lo 0,5% e il Nasdaq Composite ha chiuso con appena lo 0,01%.

Gli investitori hanno riflettuto sulla forza del recente rally, registrato all’inizio del mese con la lettura dell’indice dei prezzi al consumo di ottobre e che ha guadagnato un po’ di slancio con la lettura della scorsa settimana sui prezzi all’ingrosso.

I trader la scorsa settimana sono stati bloccati dai messaggi dei funzionari della Federal Reserve, che sono rimasti meno colpiti dalle cifre e hanno rivalutato il loro ottimismo sulla possibilità di rallentare l’inflazione. I tassi continueranno a salire: questo il messaggio finale, seppure con un probabile ritmo rallentato.

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