È di nuovo allarme Covid in Cina. E i mercati affondano

Violetta Silvestri

21 Novembre 2022 - 08:35

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I mercati tornano a suonare l’allarme Covid in Cina: il dragone sta chiudendo alcune città per l’aumento dei contagi. Gli investitori sono cauti e attendono anche altri importanti eventi in settimana.

È di nuovo allarme Covid in Cina. E i mercati affondano

L’incubo Covid torna a spaventare i mercati asiatici, con la Cina che blocca in casa i cittadini, frenando le speranza per una piena ripresa della seconda potenza economica mondiale.

Le azioni cinesi e di Hong Kong sono scivolate nella seduta odierna e si accingono a chiudere in rosso. Solo il Nikkei resiste in area positiva.

Intanto, l’indice del dollaro Usa si è rafforzato a 107 punti, allontanandosi dal minimo della scorsa settimana di 105,300. Il petrolio scende ancora a causa della preoccupazione di un indebolimento delle prospettive della domanda dalla Cina. Il greggio WTI viaggia sui 79 dollari al barile e il Brent prezza 89 dollari al barile.

Guardando oltre l’Asia, gli operatori questa settimana attendono anche i verbali dell’ultima riunione politica della Federal Reserve per ulteriori indizi sul corso degli aumenti dei tassi.

In questa cornice, i mercati tornano a viaggiare nell’incertezza e in un maggiore pessimismo, soprattutto per gli asset di rischio.

Il Covi blocca i mercati asiatici: che succede in Cina

Alle ore 8.22 circa, gli indici Shanghai e Shenzhen perdono rispettvamente lo 0,39% e lo 0,45%. Hong Kong sprofonda con un -1,96%.

Il distretto più popoloso di Pechino ha esortato i residenti a rimanere a casa lunedì, poiché il numero di casi Covid della città è aumentato, mentre almeno un distretto a Guangzhou è stato bloccato per cinque giorni.

Sabato la Cina ha visto il suo primo decesso correlato al coronavirus in quasi sei mesi e domenica ne sono stati segnalati altri due. Il peggioramento dell’epidemia in tutta la nazione sta alimentando la preoccupazione che le autorità possano ricorrere nuovamente a dure restrizioni per ridurre al minimo il bilancio delle vittime, anche se recentemente hanno chiesto di allentare le norme sulla quarantena e sui test di massa.

“Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un rally molto forte nei mercati cinesi”, ha dichiarato a Bloomberg Radio Steve Brice, chief investment officer per la gestione patrimoniale presso Standard Chartered Bank, sulle aspettative di un allentamento dei freni. “Quindi gli investitori sarebbero molto interessati a vedere quale sarà la risposta cinese al Covid.”

Non solo Cina: cosa temono i mercati in questa settimana

La settimana si preannuncia interessante per gli investitori.

La festa del Ringraziamento negli Stati Uniti di giovedì, combinata con la distrazione della Coppa del mondo di calcio, potrebbe portare a scarse negoziazioni, mentre le vendite del Black Friday offriranno uno spaccato dello stato dei consumatori e le prospettive per le azioni al dettaglio.

I verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve americana sono previsti per mercoledì e potrebbero suonare aggressivi, a giudicare dal modo in cui i funzionari si sono opposti all’allentamento del mercato negli ultimi giorni.

Sabato il presidente Fed di Atlanta, Raphael Bostic, si è detto pronto a scendere a un aumento di mezzo punto a dicembre, ma ha anche sottolineato che i tassi probabilmente rimarranno alti più a lungo di quanto previsto dai mercati.

“Siamo sicuri che la decelerazione in atto dell’inflazione statunitense e della crescita europea produca una moderazione del ritmo di inasprimento a partire dal mese prossimo”, ha affermato Bruce Kasman, responsabile della ricerca presso JPMorgan.

“Ma affinché le banche centrali si fermino, hanno anche bisogno di prove evidenti che i mercati del lavoro si stiano allentando”, ha aggiunto. “Gli ultimi rapporti negli Stati Uniti, nell’area dell’euro e nel Regno Unito indicano solo una moderazione limitata della domanda di lavoro, mentre le notizie sui salari indicano pressioni sostenute.”

Si prevede che le banche centrali in Svezia e Nuova Zelanda aumenteranno i loro tassi questa settimana, forse di ben 75 punti base.

Nel frattempo, le turbolenze nelle criptovalute sono continuate senza sosta con l’exchange FTX, che ha presentato istanza di protezione del tribunale fallimentare degli Stati Uniti, affermando che deve ai suoi 50 maggiori creditori quasi $ 3,1 miliardi.

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