Boom di pignoramenti e fermi auto, il Fisco cerca i decaduti da rottamazioni e rateizzazioni

Patrizia Del Pidio

10 Dicembre 2025 - 16:48

Chi è decaduto da una rottamazione o da una precedente rateizzazione deve fare molta attenzione, il Fisco ora è molto più veloce con pignoramenti e fermi auto.

Boom di pignoramenti e fermi auto, il Fisco cerca i decaduti da rottamazioni e rateizzazioni

Il Fisco ha deciso di velocizzare, nel 2026, le iscrizioni a ruolo e si prospetta un boom di pignoramenti e fermo auto per moltissimi italiani. Dal 2023 al 2024 i pignoramenti presso terzi sono passati da 323mila a 601mila, le iscrizioni di fermi amministrativi, nello stesso periodo, sono passate da 288mila a 500mila.

Ora il Fisco ha un nuovo piano per recuperare i crediti pendenti e riguarda i decaduti dalle sanatorie fiscali e dalle altre rateizzazioni dei debiti. Cosa bolle in pentola e cosa accadrà il prossimo anno? Chi rischia di vedersi vittima di un pignoramento o di un fermo auto?

Il Fisco bussa alla porta dei decaduti

Il Fisco è alla caccia dei decaduti delle rottamazioni e delle rateizzazioni delle cartelle con un piano dedicato che permette di monitorare la situazione debitoria e velocizzare le iscrizioni a ruolo e la trasmissione delle intimazioni di pagamento a chi ha perso il beneficio della rateizzazione.

Il boom non riguarda solo i pignoramenti e i fermi auto, anche le intimazioni di pagamento delle cartelle, i solleciti di pagamento e le iscrizioni e preavvisi di ipoteche sono aumentati nel tempo.

La caccia ai decaduti

Il Ministro Giancarlo Giorgetti lo aveva annunciato che per chi non paga ci sarebbe stata la guerra. E l’Agenzia delle Entrate dà, ora, la caccia a chi decade da rottamazioni e rateizzazioni: il pagamento delle rateizzazioni ordinarie e di definizione agevolata, ora sarà costantemente monitorato.

In caso di decadenza, soprattutto per le definizioni agevolate, l’iscrizione a ruolo o la formazione dell’atto di intimazione sarà molto più veloce e non andrà oltre i sei mesi dalla decadenza.

Decadere da una rottamazione o da una rateizzazione, quindi, espone il contribuente al rischio concreto e impellente di un pignoramento, un fermo amministrativo o un’ipoteca. Il Fisco, quindi, si prepara a dare battaglia a chi non paga e in modo particolare a chi richiede il beneficio della rateizzazione o della rottamazione e poi, comunque, non paga e decade.

Il recupero ha messo il turbo

Gli atti emessi dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione per il recupero coattivo dei crediti nel 2024 è stato in netto aumento. L’incremento si rileva nei pignoramenti, sia su beni immobiliari sia su quelli mobiliari. Sono aumentati anche i solleciti di pagamento che dai 2,29 milioni del 2023, passano ai 2,5 milioni del 2024. Le iscrizioni ipotecarie passano, invece, dalle 18mila del 2023 alle 25mila del 2024.

L’aumento si riscontra anche nel 2025, nonostante l’anno non sia ancora finito e nello specifico i pignoramenti eseguiti fino al 20 novembre 2025 sono maggiori di quelli eseguiti nel corso dell’intero 2024.

In calo rispetto agli anni precedenti, invece, sono i fermi amministrativi e i preavvisi di fermo amministrativo, così come i solleciti di pagamento e le intimazioni di pagamento.

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