Bonus Pos per ridurre le commissioni sui pagamenti elettronici: cos’è, come funziona e chi può averlo

Stefano Rizzuti

31/01/2023

31/01/2023 - 17:07

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Il governo sta pensando di introdurre il bonus Pos, un credito d’imposta per ridurre l’impatto delle commissioni sui pagamenti effettuati con carte e bancomat.

Bonus Pos per ridurre le commissioni sui pagamenti elettronici: cos’è, come funziona e chi può averlo

Il primo obiettivo del governo sul Pos è quello di azzerare le commissioni. Ma non è l’unico: l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta studiando alcune misure per dare seguito all’impegno preso in occasione della legge di Bilancio, quando è sfumato l’addio all’obbligo di Pos per i pagamenti sotto i 60 euro.

L’intenzione della maggioranza di centrodestra è quella di andare incontro ai commercianti e ai professionisti che devono sempre accettare i pagamenti con carte e bancomat, per qualsiasi importo. E per farlo vogliono evitare le commissioni sugli acquisti, soprattutto sulle piccole spese. Commissioni che, va detto, già oggi non vengono pagate in tantissimi casi.

Tra le opzioni allo studio del governo c’è quella di istituire una sorta di bonus Pos, per assorbire le commissioni tramite credito d’imposta. Vediamo come potrebbe funzionare questa misura e quali sarebbero le conseguenze sulle commissioni.

Bonus Pos, cos’è e come funziona

Come spiega il Messaggero, la nascita di un bonus Pos servirebbe a creare un credito d’imposta da utilizzare per compensare i debiti fiscali del mese successivo alle spese sostenute. Una pratica del genere riguarderebbe il 30% delle commissioni. Il bonus non sarebbe cumulabile con il reddito e non può essere inserito nell’Irap, ovvero la base imponibile dell’Imposta regionale sulle attività produttive.

Ogni mese il gestore del servizio del Pos, ovvero chi fornisce lo strumento, invierebbe un documento ai clienti sottolineando le commissioni pagate. Dal totale risultante delle commissioni si dovrebbe quindi calcolare il 30%, che verrebbe restituito come credito d’imposta. Il documento verrebbe quindi inviato all’Agenzia delle Entrate. Per i professionisti ci sarebbero venti giorni del mese successivo per completare le procedure e comunicare tutte le informazioni per ricevere il bonus.

Come richiedere il bonus Pos

L’idea è quella che il singolo commerciante possa presentare la richiesta autonomamente sulla propria pagina dell’Agenzia delle Entrate. Sarà necessario inserire il numero delle transazioni effettuate con il Pos in tutto il mese, l’importo delle commissioni ed eventuali costi fissi, laddove previsti.

Bonus Pos, chi lo può richiedere

Stando a quanto valutato finora dal governo, ci sarebbero alcuni specifici requisiti per ottenere il bonus Pos. Innanzitutto a richiederlo potrebbero essere i titolari di partita Iva, professionisti, commercianti e artigiani. Dovrebbe essere previsto anche un criterio economico: non devono essere stati superati i 400mila euro durante tutto il 2022. Il regime fiscale, invece, non rientrerebbe nella valutazione per l’erogazione dell’eventuale credito d’imposta.

Pos, stop alle commissioni sotto i 10 euro?

Il bonus Pos si affiancherebbe comunque a un’altra misura: la riduzione o l’azzeramento delle commissioni per i micro-pagamenti. L’opzione che il governo vorrebbe attuare è quella di un completo annullamento delle commissioni per i pagamenti sotto 10 euro, con una riduzione flessibile per quelli al di sotto dei 30 euro. Se si procedesse su questa strada si potrebbe introdurre la misura in via sperimentale per un anno, per poi decidere se proseguire o cambiare direzione.

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