La somma dei bonus previsti per i genitori può raggiungere cifre davvero interessanti. Vediamo come avere bonus che superano gli 11mila euro e come richiederli.
Bonus per figli che superano gli 11mila euro nel primo anno di vita del bambino, quando spettano ai genitori e come si possono richiedere? Diventare genitore non sempre è una scelta da prendere con leggerezza, visti anche i costi che crescere un figlio oggi richiede. L’impatto maggiore lo si ha con l’entrata in famiglia del nuovo nato, le spese da affrontare sono tante e proprio per questo la normativa prevede bonus statali che, in alcuni casi, sono anche molto corposi. Potrebbe sembrare una cifra esagerata, ma in 12 mesi lo Stato eroga più di 11.000 euro, in alcuni casi, ai genitori dei nuovi nati grazie alla somma degli importi dell’assegno unico, del bonus nascita, del bonus nido, del bonus maternità nel loro primo anno di vita.
I benefici economici di cui andremo a parlare in questo articolo sono stati messi in campo per sostenere economicamente i genitori nel duro (e costoso) compito di crescere ed educare i figli. In alcuni casi l’obiettivo dei bonus è anche quello di incentivare la natalità, vista la bassa crescita demografica del nostro Paese. Avere e crescere un figlio non sempre è una spesa che si può affrontare con serenità e garantire questi bonus, come l’assegno unico per esempio, permette al genitore di sgravarsi di parte di questa spesa.
Sommando tutti gli incentivi si ottiene una cifra che, anche se non permette di ammortizzare del tutto le spese che si sostengono per i figli, sicuramente aiuta. Vediamo tutti i bonus, le agevolazioni e gli sconti che spettano quando si decide di avere un figlio.
Assegno unico, fino a 5.433,4 euro l’anno
Iniziamo con il beneficio più corposo che entra nelle tasche dei genitori sotto forma di erogazione economica mensilmente: l’assegno unico per i figli. L’importo base per chi ha un Isee fino a 17.227,33 euro è pari a 201 euro che corrisponde, per una annualità a 2.412 euro per ogni figlio.
Se il figlio in questione non ha compiuto l’anno, però, l’importo mensile è maggiorato del 50% e arriva, quindi, a 301,5 euro al mese per una erogazione annua pari a 3.618 euro. La stessa maggiorazione spetta fino al compimento dei 3 anni nel caso nel nucleo familiare siano presenti almeno tre figli minori (e si applica su tutti i figli che non hanno compiuto i tre anni).
Se entrambi i genitori, poi, sono percettori di reddito da lavoro è prevista una maggiorazione pari a 34,10 euro al mese, che annualmente comporta un aumento di 409,2 euro. Se, quindi, entrambi i genitori hanno reddito e hanno un Isee fino a 17.227,33 euro con un figlio di meno di un anno (o con almeno tre figli di cui almeno uno con meno di 3 anni), l’importo annuo dell’assegno unico è pari a 4.027,2 euro.
Se il figlio minore di un anno, di entrambi i genitori che hanno reddito con Isee entro la soglia minima, è anche disabile e non autosufficiente spetta anche una maggiorazione di 120,60 euro al mese (1.427,2 euro l’anno) che si somma alle precedenti portando, di fatto, l’assegno unico a valere 5.474,4 euro l’anno.
Bonus asilo nido, fino a 3.600 euro l’anno
Un altro importante beneficio che spetta ai genitori nel 2025 è il bonus asilo nido. Quest’anno l’agevolazione arriva fino a 3.600 euro. Il bonus è corrisposto in base all’Isee e l’importo annuo può variare nel seguente modo per i nati dal 1° gennaio 2024:
- 3.600 euro per chi ha Isee fino a 25.000 euro;
- 3.100 euro per Isee da 25.000 a 40.000 euro;
- 1.500 euro per Isee oltre i 40.000 euro.
Da notare che il bonus asilo nido può essere tranquillamente cumulato con l’assegno unico e per chi ha un Isee entro i 17.227,33 euro, l’importo annuo spettante cumulando le due misure è pari a 9.074,4 euro. Questa, appunto, è la cifra massima che spetta nel caso ci sia diritto all’importo maggiore possibile dell’assegno unico e all’importo massimo del bonus nido.
Assegno maternità dei Comuni
Per le donne che durante la gravidanza non hanno avuto copertura assicurativa e contributiva (disoccupate o con impieghi che non prevedono copertura contributiva) è previsto un assegno di maternità erogato dai Comuni, visto che la donna non ha diritto all’indennità di maternità Inps. Il limite Isee per poter accedere a questo beneficio economico è fissato per il 2025 a 20.382,90 euro e l’importo che spetta è di 407,40 euro per cinque mensilità. Il beneficio totale che si ottiene è pari a 2.037 euro per ogni figlio.
L’assegno di maternità dei Comuni si può cumulare con l’assegno Unico e con il bonus asilo nido, ma bisogna evidenziare che nel caso dell’assegno unico si deve considerare che se spetta l’assegno di maternità sicuramente non c’è diritto alla maggiorazione per entrambi i genitori titolari di reddito. Il beneficio massimo ottenibile dall’assegno unico annualmente, quindi, è di 5.065,2 euro che sommato al bonus asilo nido massimo (3.600 euro) e all’assegno di maternità dei Comuni (2.037 euro), porta l’importo massimo che si può percepire per ogni figlio a 10.702,2 euro l’anno.
Bonus latte artificiale
Il bonus latte artificiale possono richiederlo, anche nel 2025, le mamme che non possono, a causa di patologie specifiche, allattare i propri bambini. Destinato ai nuclei familiari con un Isee fino a 30.000 euro l’anno, dà diritto a un contributo economico che arriva fino a 400 euro l’anno (importo variabile in base alle richieste complessive che arrivano alla Regione di residenza).
La domanda può essere fatta entro i primi 6 mesi di vita del bambino direttamente all’azienda sanitaria locale di appartenenza. Se si somma il bonus latte artificiale agli altri tre incentivi spetta un importo pari a 11.102,2 euro, a patto di rientrare nel beneficio massimo di ognuno dei contributi.
Bonus nascita
Dal 2025 è stato previsto anche un altro bonus, il bonus nuovi nati, un contributo corrisposto ai genitori per ogni minore nato o adottato dal 1° gennaio 2025. Per avere diritto al beneficio è necessario avere un Isee non superiore a 40.000 euro. Il bonus consiste in un importo di 1.000 euro una tantum. La domanda deve essere presentata, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla data di nascita. Sommando anche questo contributo ai precedenti si arriva a un importo di 12.102,20 euro che spetta a genitori nel primo anno di vita del figlio
© RIPRODUZIONE RISERVATA