Il Governo conferma e potenzia il bonus mamme nel 2026: ecco come potrebbe cambiare l’integrazione da 40 euro al mese, chi ne ha diritto e le novità in arrivo.
Nel Documento programmatico di Finanza Pubblica, il Governo mette nero su bianco l’intenzione di potenziare il bonus mamme. L’integrazione destinata alle mamme con almeno due figli di 40 euro al mese, quindi, è confermata anche per il 2026 e potrebbe essere anche potenziata.
Sul documento, approdato sul tavolo del Consiglio dei Ministri lo scorso 2 ottobre, infatti, si legge che
«al fine di confermare il proprio supporto alla partecipazione e occupazione femminile, nonché alla crescita della natalità, è stata disposta un’integrazione di reddito mensile di 40 euro destinata alle madri lavoratrici nel 2025. Tale misura sarà confermata e potenziata».
Bonus mamme 2025, a chi spetta
Il bonus, nel 2025, è pari a 40 euro al mese ed è riconosciuto alle donne che hanno almeno due figli e spetta fino al compimento del decimo anno di vita del più piccolo. Si tratta di un’integrazione salariale destinata solo alle donne con un reddito da lavoro entro i 40.000 euro l’anno, titolari di un contratto di lavoro subordinato (a tempo determinato o indeterminato), autonome o libere professioniste. Dal beneficio sono escluse soltanto le lavoratrici domestiche.
Il bonus mamme previsto dalla Legge di Bilancio 2025 era diverso: ricalcava in parte quello già in vigore dal 2024, ancora attivo per le mamme con tre figli. In corso d’opera, però, è stato modificato nel bonus che riconosce un massimo di 480 euro l’anno alle mamme. L’agevolazione non è ancora partita e il contributo sarà riconosciuto alle mamme con due figli in un’unica soluzione a dicembre.
La misura potenziata nel 2026
Nel Documento programmatico di Finanza Pubblica viene specificato che la misura non solo sarà confermata, ma anche potenziata. In che modo si attuerà il potenziamento? Sarà ampliata la platea delle beneficiarie comprendendo anche altre categorie di mamme, come le lavoratrici domestiche o le disoccupate, oppure aumentando il contributo riconosciuto?
L’esclusione di alcune categorie di donne dalla misura aveva un senso quando quest’ultima era riconosciuta come sgravio contributivo direttamente in busta paga (perché così era stata pensata anche per il 2025): nel caso del lavoro domestico, infatti, il datore di lavoro non è sostituto di imposta e non avrebbe potuto integrare la somma in busta paga. Nel caso delle mamme disoccupate, invece, non essendoci proprio un lavoro, era difficile recuperare contributi non versati.
Oggi però la misura è stata completamente stravolta e l’integrazione al reddito di 40 euro al mese potrebbe riguardare tutte le mamme con almeno due figli. A inizio anno, quando il bonus mamme 2025 è stato stravolto e trasformato nell’integrazione di 40 euro al mese, era stato lasciato trapelare che la misura originariamente prevista sarebbe entrata, poi, in vigore dal 2026. Potrebbe essere questo il potenziamento del bonus mamme di cui si parla nel Documento?
Bonus mamme: un doppio binario
Oggi esistono due bonus mamme: per le mamme con almeno tre figli che percepiscono il beneficio dal 2024 (e a cui spetterà fino alla fine del 2026) è riconosciuto uno sgravio contributivo fino a un massimo di 3.000 euro riconosciuto mensilmente in busta paga. Alle mamme con almeno 2 figli, invece, nel 2025 spetta un contributo annuo di 480 euro, 40 euro al mese, riconosciuto una tantum a dicembre.
Le modifiche apportate al bonus mamme, quindi, hanno completamente stravolto il bonus limitandolo a una somma molto più bassa. Per capire, quindi, il potenziamento che è nelle dichiarazioni di intenti del Governo bisogna comprendere prima se a essere potenziato sarà il contributo modificato dal DL 95/2025 o sarà, invece, ripristinato il bonus previsto dalla Legge di Bilancio 2025.
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