Bonus cancellati, è allarme per il 2024. Ecco quali aiuti vengono tolti dal governo

Simone Micocci

7 Novembre 2023 - 17:45

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Famiglie e non solo, è allarme per i bonus cancellati dal governo Meloni. Ecco cosa non ci sarà nel 2024.

Bonus cancellati, è allarme per il 2024. Ecco quali aiuti vengono tolti dal governo

Il 2024 rischia di essere un anno caratterizzato dalla stretta per gli aiuti alle famiglie: molti degli attuali bonus, infatti, rischiano di sparire in quanto in scadenza e non confermati dalla legge di Bilancio 2024.

Dopo la stretta al Reddito di cittadinanza, che nonostante verrà rimpiazzato dall’Assegno di inclusione rischia di rappresentare un duro colpo per le famiglie, il governo Meloni a causa delle poche risorse a disposizione per la manovra si è reso protagonista di un nuovo taglio che riguarderà molti dei bonus che abbiamo imparato a conoscere in questi anni.

A tal proposito, vediamo quali sono i bonus e le agevolazioni che saltano nel 2024, nonché quali sono - e se ci sono - le alternative di cui si potrà disporre.

Reddito di cittadinanza

Partiamo dal Reddito di cittadinanza il cui destino è ormai scritto da mesi: da gennaio ogni famiglia cesserà di percepire il sostegno con la possibilità però - per i soli nuclei familiari in cui è presente almeno un componente minorenne, disabile oppure over 60 - di fare domanda per l’Assegno di inclusione.

Tuttavia, non è detto che coloro che oggi prendono il Rdc avranno automaticamente diritto anche all’Assegno di inclusione: per quanto il limite Isee resti lo stesso - pari a 9.360 euro - sarà più complicato accedervi per quelle famiglie in cui al loro interno sono presenti dei componenti occupabili. Questo perché chi può lavorare non viene più considerato nel parametro di scala di equivalenza, coefficiente che aumenta il limite di reddito entro cui stare per beneficiare dell’Assegno. A parità di reddito familiare, quindi, c’è il rischio che chi oggi percepisce il Reddito di cittadinanza non possa fare lo stesso per l’Assegno di inclusione.

Bonus benzina 200 euro

Nel 2023 i datori di lavoro hanno la possibilità di riconoscere ai propri dipendenti un bonus del valore di 200 euro (limite annuo) a titolo di rimborso per le spese di acquisto del carburante. Comunemente conosciuto come bonus benzina, da non confondere con quello che presto verrà erogato in favore dei beneficiari della Carta Dedicata a te (che invece è confermato anche nel 2024), il vantaggio di questo emolumento è che essendo completamente detassato (ma ci si versano i contributi previdenziali) ha spinto molte aziende ad erogarlo in favore dei propri dipendenti (per quanto non si tratti di un obbligo).

Il bonus benzina tuttavia è destinato a sparire: nella manovra non figurano infatti le risorse necessarie al rinnovo per il 2024. Ciò significa che i datori di lavoro avranno tempo per riconoscerlo fino al 12 gennaio 2024, salvo sorprese in legge di Bilancio che al momento non sono in programma.

Bonus occhiali da vista

Tra i vari bonus che si possono richiedere nel 2023 c’è anche il cosiddetto bonus vista, un voucher del valore di 50 euro che può essere richiesto una sola volta, ma per ogni componente del nucleo familiare, dalle famiglie con Isee non superiore a 10.000 euro.

Il bonus può essere utilizzato tanto per l’acquisto di occhiali quanto per le lenti a contatto: la cattiva notizia però è che anche di questo non vi è traccia nella legge di Bilancio, il che significa che non se ne potrà godere nel 2024.

Bonus idrico

Una stretta riguarda anche i bonus per la casa, per la quale si registra anche un aumento delle tasse. Oltre alla revisione delle regole per il Superbonus, di cui parleremo di seguito, la manovra mette fine anche al cosiddetto bonus idrico, ossia il credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio e mineralizzazione dell’acqua, introdotto nel 2021 e prorogato fino al 2023.

Se quindi avete in programma di fare una tale spesa vi consigliamo di affrettarvi poiché il tempo per beneficiare del credito d’imposta sta per terminare.

Superbonus

Continua poi la stretta al Superbonus, misura che dopo il passaggio dal 110% al 90% effettuato nel 2023 è destinata a calare ulteriormente passando a una detrazione del 70% della spesa sostenuta. Non cambiano inoltre le regole per quanto riguarda cessione del credito e sconto in fattura: nessun ripensamento del governo, con la sola possibilità di beneficiare personalmente della detrazione con un rimborso in 4 rate annuali (ma c’è la possibilità che vengano reintrodotto le 10 rate annuali come già previste per gli interventi effettuati nel 2023).

Bonus trasporti

A dicembre 2024 (venerdì 1 per l’esattezza) è in programma un nuovo click day per il bonus trasporti, il contributo di 60 euro da utilizzare per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici. Il rischio è che sia anche l’ultimo: in legge di Bilancio non viene fatta menzione di questo bonus, che quindi rischia di aver concluso qui la sua (breve) storia.

Bonus assunzioni

Storia particolare quella del superbonus assunzioni annunciato da Giorgia Meloni durante la conferenza stampa con la quale è stata data notizia delle novità della legge di Bilancio 2024.

In quell’occasione la presidente del Consiglio ha annunciato un incentivo sulle assunzioni a tempo indeterminato che quasi sembrava ricalcare il superbonus edilizio: alle aziende, infatti, veniva riconosciuta una deduzione del 120% dei costi sostenuti per l’assunzione, con la possibilità di salire al 130% nel caso di donne, giovani di età inferiore ai 24 anni, over 50 ed ex percettori di Reddito di cittadinanza.

Tuttavia, questo bonus ha avuto vita breve: non lo troviamo infatti nel testo della legge di Bilancio bollinato dalla Ragioneria di Stato, con il governo che quindi sembra averci ripensato.

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