Bonus 600 euro artigiani e commercianti: requisiti e novità nel DL Cura Italia

Anna Maria D’Andrea

18/03/2020

31/08/2021 - 09:56

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Bonus di 600 euro anche ad artigiani e commercianti: l’articolo 28 del Decreto Cura Italia per l’emergenza coronavirus dispone il diritto all’indennità anche per le partite IVA iscritte alle gestioni speciali Ago. Facciamo chiarezza sui requisiti e sulle novità.

Bonus 600 euro artigiani e commercianti: requisiti e novità nel DL Cura Italia

Anche commercianti ed artigiani avranno diritto al bonus di 600 euro introdotto dal Decreto Cura Italia.

La pubblicazione del testo del decreto economico emanato per l’emergenza coronavirus consente di mettere i primi punti fermi sulle agevolazioni rivolte ai titolari di partita IVA.

Anche i titolari di partita IVA non iscritti alla Gestione separata INPS potranno contare su un supporto da parte dello Stato - seppur minimo - in considerazione delle conseguenze economiche determinate dal coronavirus.

Il decreto Cura Italia pubblicato il 17 marzo 2020 prevede che ad accedere al bonus di 600 euro siano anche gli iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago. Artigiani, commercianti, ma anche coltivatori diretti, mezzadri e coloni.

Bonus 600 euro artigiani e commercianti: requisiti e novità nel DL Cura Italia

L’articolo 28 del Decreto Legge denominato Cura Italia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2020, introduce un bonus pari a 600 euro anche in favore di artigiani e commercianti iscritti alla specifica gestione INPS.

Nel dettaglio, l’indennità di 600 euro prevista per il mese di marzo è riconosciuta ai lavoratori autonomi titolari di partita IVA iscritti alle gestioni speciali dell’AGO, che rispettino i seguenti requisiti:

  • non siano titolari di pensione;
  • non siano iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad esclusione della Gestione separata (articolo 2, comma 26, legge n. 335 dell’8 agosto 1995.

Specificare che il bonus di 600 euro è riconosciuto anche ad artigiani e commercianti è importante, considerando il caos che si è creato con le prime bozze del Decreto economico emanato per l’emergenza coronavirus.

Come di consueto dovrà essere l’INPS a specificare nel dettaglio requisiti e modalità di richiesta del bonus di 600 euro. Quello che ad oggi specifica il decreto è che sarà necessario fare domanda per accedere all’indennità di marzo e che, in ogni caso, la corresponsione della stessa sarà subordinata alla verifica del rispetto del limite di spesa.

Le risorse stanziate ammontano a 2.160 milioni di euro, che il testo dell’articolo 28 definisce come complessivi per l’anno 2020.

Bonus 600 euro artigiani e commercianti: i requisiti escludono gli agenti di commercio

La pubblicazione del testo definitivo del Decreto Cura Italia non scioglie tutti i dubbi e, anzi, contribuisce ad alimentare quesiti tra gli addetti ai lavori.

Se da un lato è chiaro che il bonus di 600 euro spetta anche agli iscritti alle gestioni INPS artigiani e commercianti, appare meno limpido il quadro per alcune categorie di lavoratori autonomi, tra cui gli agenti di commercio.

Questi, si ricorda, sono tenuti ad iscriversi all’INPS ed in parallelo all’ENASARCO. In sostanza, viene previsto l’obbligo di versamento di un contributo integrativo accanto ai contributi obbligatori dovuti alla gestione commercianti.

Come evidenziato sopra, il bonus di 600 euro spetta a chi non è iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie. Un’interpretazione letterale della norma farebbe propendere quindi per l’esclusione dall’indennizzo.

Una lettura basata su criteri di “equità” farebbe invece pensare che anche questi possano beneficiare del bonus di 600 euro, considerando la particolarità del doppio obbligo contributivo previsto per la categoria.

Restiamo in attesa delle indicazioni operative dell’INPS per maggiori dettagli. Ricordiamo infine che per gli esclusi dal bonus di 600 euro è stato istituito un reddito di ultima istanza, una sorta di copertura ulteriore per i tanti titolari di partita IVA che non potranno accedere all’indennità ordinaria. In questo caso però le regole d’accesso saranno disposte con un successivo decreto attuativo di MEF e Ministero del Lavoro.

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