Bonus 350 euro disoccupati da settembre 2023: a chi spetta e cosa fare per richiederlo

Simone Micocci

10 Maggio 2023 - 12:53

condividi

Da settembre partirà il nuovo bonus mensile di 350 euro rivolto alle persone in condizione di povertà che prendono parte al programma di Supporto per la formazione e il lavoro. Ecco come richiederlo.

Bonus 350 euro disoccupati da settembre 2023: a chi spetta e cosa fare per richiederlo

Da settembre 2023 partirà un nuovo bonus del valore di 350 euro a cui possono accedere le persone che partecipano a un corso di formazione. Riconosciuto nell’ambito della riforma del Reddito di cittadinanza - con il quale è stato introdotto l’Assegno di inclusione - questo bonus, che fa parte del più ampio programma chiamato Supporto per la formazione e il lavoro, serve a sostenere economicamente i disoccupati nel periodo impiegato per acquisire nuove competenze attraverso la partecipazione a corsi di formazione.

Un sostegno a cui per poter accedere bisogna soddisfare una serie di requisiti, come ad esempio essere al di sotto di una soglia Isee di 6.000 euro oppure essere in età “da lavoro” (tra i 18 e i 59 anni).

A differenza di altri bonus, per il nuovo contributo da 350 euro la richiesta appare piuttosto articolata: a tal proposito, facciamo chiarezza sull’iter completo in modo che gli interessati possano iniziare fin da oggi a organizzarsi così da non farsi trovare impreparati in visto dell’avvio di settembre.

Chi può richiedere il bonus di 350 euro

Il cosiddetto Supporto per la formazione e il lavoro si rivolge alle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa. Concretamente, si tratta di coloro che soddisfano i seguenti requisiti:

  • cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UeE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale;
  • residenti in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo;
  • età compresa tra i 18 e i 59 anni;
  • Isee inferiore a 6.000 euro;
  • reddito familiare inferiore a 6.000 euro
  • non percepiscono Reddito di cittadinanza;
  • non percepiscono, o comunque ne sono esclusi dal parametro di scala di equivalenza, l’Assegno di inclusione;
  • non beneficia di altri strumenti pubblici di integrazione o di sostegno al reddito per la disoccupazione, come ad esempio la Naspi.

Ma questi non sono gli unici requisiti da rispettare, visto che la percezione del bonus da 350 euro è condizionata al rispetto di una serie di obblighi.

Iter per la richiesta

Come anticipato, richiedere il bonus da 350 euro è piuttosto articolato. Intanto bisogna iscriversi al programma di Supporto per la formazione e il lavoro: il primo passo è inviare la richiesta attraverso la nuova piattaforma Inps “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), dopodiché verrà avviato un percorso di attivazione attraverso l’invio automatico ai servizi per il lavoro competenti.

Contestualmente alla richiesta di partecipazione al programma l’interessato è tenuto a rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did), oltre ad autorizzare l’invio dei propri dati personali ai centri per l’impiego nonché alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’attività di intermediazione.

Una volta convocato presso il servizio per il lavoro competente, il richiedente dovrà sottoscrivere il patto di servizio personalizzato, previa la sottoscrizione di un patto di attivazione digitale. Nel patto di servizio personalizzato bisognerà dare prova, allegando la relativa comunicazione, di essersi rivolti ad almeno 3 agenzie per il lavoro o altri enti autorizzati all’attività di intermediazione.

Sarà nel patto di servizio poi che verrà definito il miglior percorso di attivazione: ad esempio, può esserci la frequenza a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro, nonché di politiche attive del lavoro comunque denominate. E tra le attività comprese nel Patto può rientrare anche il Servizio civile universale.

Essere inseriti nella suddetta piattaforma Siisl e sottoscrivere il Patto di servizio, però, non è sufficiente per ricevere il bonus di 350 euro. A seguito di questi passaggi, infatti, il richiedente può solamente ricevere offerte di lavoro, nonché proposte di servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro, oltre a essere inserito in specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali.

Corsi di formazione che possono essere anche ricercati autonomamente dal disoccupato, a patto però rispettino le condizioni di cui sopra, il quale ne dovrà dare comunicazione attraverso l’apposita piattaforma.

Quando viene pagato il bonus 350 euro

È la partecipazione ai programmi formativi di cui sopra a far scattare il diritto al bonus di 350 euro. Il contributo, infatti, verrà pagato solamente al beneficiario che dopo aver sottoscritto il Patto di servizio personalizzato nell’ambito del programma di Supporto per la formazione e il lavoro accetta di prendere parte a un corso di formazione (e ne dà comunicazione attraverso il Siisl).

Il bonus, in qualità di indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, verrà erogato per tutta la durata del programma, per un massimo però di 12 mensilità.

Altra condizione che dà diritto al bonus è la partecipazione ai progetti utili alla collettività.

Come mantenere il diritto al bonus

Chi aderisce alle misure di formazione e attivazione lavorativa dovrà dare inoltre prova della propria partecipazione alle attività previste dal Patto ogni 90 giorni. In assenza di tale comunicazione il bonus 350 euro, laddove percepito, viene sospeso.

Inoltre, bisognerà dare comunicazione di variazioni del reddito familiare, come pure dell’avvio di attività di lavoro dipendente o autonomo, nonché di modifiche del nucleo familiare.

Iscriviti a Money.it