Boeing, numeri in declino: cancellati più ordini del previsto

Marco Ciotola

16/01/2020

16/01/2020 - 21:24

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Molte più cancellazioni rispetto a quelle già previste nel corso del 2019, lo rilevano i numeri diffusi dalla compagnia

Boeing, numeri in declino: cancellati più ordini del previsto

Boeing ha comunicato i numeri complessivi riguardanti ordini e consegne per il 2019, rivelando cifre in deciso calo, anche rispetto quanto prefigurato dalla compagnia.

La società ha fatto registrare molte più cancellazioni per le nuove attività dell’anno appena trascorso, con il portafoglio ordini per il 737 Max - al centro della bufera - che si è ridotto di 183 unità.

Buona parte del calo è anche dovuta al fallimento di alcune compagnie aeree d’oltremare, come l’India Jet Airways, ma vista la situazione 737 Max la possibilità di compensare gli ordini in frenata è venuta completamente meno.

Dall’altro lato il 777, che sta affrontando forti ritardi per il debutto della vesione X, ha lasciato indietro più ordini di quanti ne abbia guadagnati, e neanche il bilancio in positivo per i 767 e 787 Dreamliner non si è rivelato sufficiente a migliorare lo scenario. Gli ordini complessivi di Boeing per quanto riguarda i jet commerciali sono diminuiti di 87 unità.

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Boeing, numeri in declino: cancellati più ordini del previsto

Anche non tenendo conto di quelli annullati, i nuovi ordini di Boeing sono stati nettamente inferiori per l’anno, precipitando del 74% a 243 unità.

Pesa il -90% degli ordini per il 737 nel corso dell’anno. Anche le consegne sono crollate del 53% a quota 380, dalle 806 dell’anno precedente, a causa dello stallo del 737 Max a seguito dei due incidenti mortali che hanno ucciso 346 persone.

Un calo che ha portato Boeing molto indietro rispetto al rivale Airbus. La scorsa settimana, Airbus ha fatto registrare consegne record, pari a 863 jet con un aumento dell’8%, e ordini in crescita del 2% a 768 unità. Il tutto nonostante la cancellazione del jumbo-jet A380 a inizio anno.

Boeing aveva avuto un anno particolarmente positivo nel 2018, e probabilmente il rallentamento degli ordini per il 737 Max ci sarebbe stato anche senza la bufera attualmente in atto, ma sarebbe stato fisiologico e non in grado di pesare sui numeri complessivi della compagnia.

Ora però a pesare eccome c’è l’incertezza circa la risoluzione di una crisi sempre più lunga. Fino a poco tempo fa, la maggior parte di analisti e osservatori davano per scontata una rapida ripresa non appena il 737 Max avesse ottenuto l’autorizzazione a volare di nuovo.

Per tutto il 2019, la compagnia ha continuato a realizzare i veivoli incriminati, anche se a un ritmo leggermente più lento. Ha concluso l’anno con circa 400 unità completate, ma non ancora consegnate. La consegna avrebbe potuto consentirgli di riavvicinarsi ai volumi di Airbus.

A inizio settimana, Moody’s ha annunciato che sta valutando di declassare il rating di Boeing, con Jonathan Root - uno degli analisti principali - che ha spiegato come i recenti sviluppi suggeriscano una ripresa molto più impegnativa e probabilmente lunga per Boeing:

“Ciò significherebbe un periodo di aumento del rischio operativo e finanziario, anche se lo sblocco del 737 Max potrebbe arrivare relativamente a breve secondo quanto previsto”.

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