Berlusconi pronto a mollare Meloni? Orban può essere la scusa per l’inciucio col Pd

Alessandro Cipolla

16/09/2022

25/10/2022 - 09:31

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Meloni e Salvini in Europa votano contro il rapporto sull’Ungheria. Così Silvio Berlusconi: “Noi garanti europeismo, se alleati in altra direzione noi fuori da governo”. Forza Italia si sta preparando alle larghe intese con Pd e terzo polo?

Berlusconi pronto a mollare Meloni? Orban può essere la scusa per l’inciucio col Pd

Se Silvio Berlusconi dopo il voto vorrà voltare le spalle a Giorgia Meloni per dare vita a un governo di larghe intese con il Pd e il terzo polo, avrà bisogno di un motivo, un casus belli che possa giustificare un eventuale “tradimento” che potrebbe costare alla leader di Fratelli d’Italia l’approdo a Palazzo Chigi.

Se mai questa ipotesi fosse nei pensieri di Berlusconi, un assist all’ex presidente del Consiglio potrebbe essere arrivato dall’Europarlamento dove Lega e Fratelli d’Italia, in linea con i rispettivi gruppi Id ed Ecr di cui Meloni è presidente, hanno votato contro la mozione presentata nei confronti dell’Ungheria.

La mozione, poi approvata e che domenica dovrebbe essere definitivamente ratificata, definisce l’Ungheria “ non più una democrazia compiuta ” a causa di alcuni provvedimenti del governo Orban soprattutto nel campo della giustizia e della libertà di espressione.

Bruxelles di conseguenza sarebbe pronta a bloccare 8,8 miliardi di fondi destinati al paese magiaro da qui al 2027, il 20% del totale, con l’Ungheria che potrebbe vedersi togliere anche il diritto di voto in sede di Consiglio.

Berlusconi: Ungheria la scusa per mollare Meloni?

Dopo il voto dell’Europarlamento, ospite del Tg3 Silvio Berlusconi, attualmente europarlamentare e da sempre anima a livello comunitario del Ppe, ha usato parole molto importanti specie perché arrivano a dieci giorni dalle elezioni politiche.

Berlusconi infatti ha voluto specificare che “la nostra presenza nel governo è garanzia assoluta che il governo sarà liberale, cristiano e soprattutto europeista e atlantista”.

Io garante della coalizione? - ha aggiunto poi il leader azzurro durante il telegiornale - Assolutamente sì, se questi signori, i nostri alleati di cui ho certamente fiducia e rispetto, dovessero partire in direzioni diverse noi non staremmo nel governo”.

Un’uscita che non dovrebbe aver fatto molto piacere a Giorgia Meloni, da tempo una sorta di presidente del Consiglio in pectore ma che senza i voti di Forza Italia potrebbe non avere una maggioranza nel prossimo Parlamento.

C’è da dire che Meloni nelle ultime settimane, specie nelle sue interviste con la stampa estera, ha fatto di tutto per cercare di tranquillizzare Unione europea e Stati Uniti, garantendo l’assoluta fedeltà allo spirito comunitario e atlantico.

Se mai Berlusconi dovesse avere bisogno di un appiglio per rompere con Fratelli d’Italia dopo le elezioni, questo voto in Europa sull’Ungheria potrebbe essere l’alibi perfetto per sganciarsi definitivamente dal centrodestra.

In uno scenario del genere, Meloni potrebbe cercare di andare al governo solo con la Lega, finendo però tra le fauci di Salvini, oppure rassegnarsi a un nuovo governo di larghe intese, che avrebbe l’ingrato compito di traghettare il Paese fuori dalla tempesta del caro-bollette dell’inflazione, magari con ancora Mario Draghi nelle vesti di presidente del Consiglio.

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