Benzina, a febbraio la stangata: colpa della guerra, cosa farà Meloni?

Alessandro Cipolla

9 Gennaio 2023 - 08:27

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I prezzi della benzina continuano ad aumentare ma in Italia il peggio, visto l’embargo al petrolio russo, potrebbe arrivare a febbraio: quali saranno le mosse del governo Meloni?

Il prezzo della benzina continua ad aumentare, in autostrada durante il fine settimana per il servito si sono raggiunti anche picchi di 2,5 euro al litro, ma in Italia il peggio sul fronte del caro-carburante potrebbe arrivare a febbraio.

Ancora una volta si tratterebbe di un effetto della guerra, visto che dopo il price cap il prossimo 5 febbraio entrerà in vigore l’embargo europeo ai prodotti petroliferi raffinati della Russia, con il Vecchio Continente che di colpo si ritroverà senza un terzo del petrolio di Mosca.

Anche se l’Italia, a differenza del gas, non è particolarmente esposta a riguardo, per gli analisti l’embargo porterà a un nuovo generale aumento dei prezzi dei carburanti, soprattutto per quanto riguarda il gasolio.

Il prezzo della benzina così a breve potrebbe salire ulteriormente, aggravando da noi una situazione già difficile dopo che il governo Meloni ha deciso nella legge di Bilancio di non prorogare, a partire dal primo gennaio, lo sconto sulle accise.

Se per il Codacons soltanto il mancato rinnovo dello sconto sulla benzina porterà nel 2023 a una spesa maggiore pari a 366 euro a famiglia, più tutti i rincari “indiretti” come nel caso delle merci che viaggiano su gomma, il conto senza interventi da parte del governo potrebbe essere ancora più salato.

Benzina: cosa farà il governo Meloni?

Nonostante un sostanziale silenzio sul tema benzina, il governo da giorni starebbe discutendo su come affrontare la situazione; stando a quanto dichiarato di recente dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, gli sconti potrebbero essere reintrodotti se il prezzo del carburante dovesse assestarsi stabilmente sopra quota 2 euro al litro.

Come detto, uno scenario questo non irreale visto che dal 5 febbraio scatterà l’embargo ai prodotti petroliferi raffinati russi, ma nel frattempo la strategia del governo Meloni sembrerebbe essere chiara: puntare il dito contro le possibili speculazioni.

Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio - ha dichiarato Matteo Salvini -. Sicuramente c’è della speculazione in corso sui prezzi della benzina ed è bene che la Finanza faccia dei controlli, non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,7 euro e altri a 2,4. Evidentemente c’è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di governo”.

Nel frattempo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiesto alla Guardia di Finanza di monitorare eventuali attività speculative, mentre quello delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incaricato Mister Prezzi, ovvero il garante per il Monitoraggio dei prezzi, di effettuare “un monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per evidenziare subito ogni anomalia”.

Il responso di questi monitoraggi dovrebbero arrivare pochi giorni prima dell’entrata in vigore dell’embargo al petrolio russo, con Giorgia Meloni che potrebbe fare marcia indietro sugli sconti per la benzina in attesa degli interventi strutturali invocati fin dai tempi dell’opposizione.

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