Nuova truffa alla pompa di benzina, ecco a cosa fare attenzione

Alessandro Nuzzo

10 Agosto 2025 - 14:15

Basta un attimo di distrazione e così fanno il pieno con la tua carta: ecco come funziona la truffa.

Nuova truffa alla pompa di benzina, ecco a cosa fare attenzione

In estate, milioni di persone si mettono in viaggio in auto per raggiungere le località di villeggiatura. Questo comporta inevitabilmente un aumento del traffico stradale e, di conseguenza, lunghe code anche alle pompe di benzina. In queste situazioni di caos, purtroppo, si moltiplicano le occasioni per i malintenzionati, che approfittano della distrazione degli automobilisti per mettere in atto truffe ben studiate. Una di queste consente ai truffatori di fare rifornimento gratuitamente, facendo ricadere il costo su un’altra persona.

Negli ultimi mesi sono arrivate diverse segnalazioni, in particolare dalla Francia, ma gli esperti avvertono che questo modus operandi potrebbe essere replicato ovunque. Proprio per questo è importante conoscere il funzionamento della truffa, così da potersi proteggere.

Attenzione alla nuova truffa alla pompa di benzina

Il raggiro colpisce soprattutto gli automobilisti che pagano il rifornimento con carte di credito o bancomat, in modalità self. La dinamica è semplice ma molto efficace: con uno stratagemma, il truffatore impedisce che la transazione venga chiusa correttamente, così da poter continuare a fare benzina fino a raggiungere il massimale consentito dalla carta, che di solito è di circa 150 euro.

Il copione si svolge quasi sempre nello stesso modo. In un distributore dove è attivo solo il pagamento con carta, il truffatore si avvicina alla vittima con la scusa di avere bisogno di un piccolo rifornimento urgente. Chiede quindi di sbloccare la pompa con la carta dell’automobilista, promettendo di consegnare subito l’equivalente in contanti. L’importo richiesto è in genere basso, 10 o 20 euro, così da sembrare una richiesta innocua.

L’ignaro automobilista, fidandosi, inserisce la carta e autorizza il pagamento. Tuttavia, per chiudere la transazione, è necessario che la pistola della pompa venga riposta correttamente nella colonnina. È proprio a questo punto che avviene la truffa: approfittando della distrazione della vittima, il malintenzionato non aggancia bene la pistola. Quando l’automobilista riparte convinto di aver concluso l’operazione, la transazione resta invece aperta. A quel punto, il truffatore riprende il rifornimento fino al limite massimo consentito.

Il raggiro si scopre solo in seguito, controllando l’estratto conto, quando ci si accorge di un addebito ben superiore all’importo pattuito. Esistono anche varianti simili della truffa, ma lo schema resta lo stesso: prima si distrae la vittima, poi si lascia aperta la transazione per continuare a prelevare carburante a sue spese.

Come difendersi

La prevenzione è l’arma più efficace. Quando si paga con carta, bisogna sempre verificare che la pistola sia stata riposta correttamente e che sul display del POS compaia la conferma di transazione conclusa. Solo allora è sicuro rimettersi in marcia. È fondamentale anche non lasciarsi mettere fretta da chi è in coda e non intrattenere conversazioni con estranei durante il rifornimento.

I truffatori puntano proprio sui momenti di disattenzione e caos. Sapere come agiscono e adottare semplici accorgimenti può evitare spiacevoli sorprese e proteggere il proprio portafoglio durante i viaggi estivi.

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# Truffa

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