L’annuncio sui tassi della Bank of England. Decisione sofferta in un contesto di accelerazione di inflazione e di crescita PIL negativa.
La Bank of England ha annunciato di avere tagliato i tassi di riferimento principali del Regno Unito di 25 punti base, portandoli dal 4,25% al 4%, tornando ad adottare, si legge nel comunicato, un approccio “graduale e attento” nei confronti dell’allentamento della politica monetaria.
La sforbiciata, che il consensus degli analisti aveva messo in conto, è arrivata a dispetto dell’ultimo dato relativo all’inflazione UK, il CPI, che è balzato a giugno molto più delle attese, segnando un rialzo del 3,6% su base annua, rispetto al +3,4% di maggio. Questo, a fronte di un PIL che, nel mese di maggio, ha sofferto una contrazione su base mensile pari a -0,1%.
L’indice Ftse 100 della borsa di Londra riporta un trend negativo, mentre la sterlina prezza le indicazioni considerate hawkish della Bank of England, balzando di più di mezzo punto percentuale nei confronti del dollaro, e salendo a quota $1,3426 nei confronti del dollaro.
Bank of England taglia tassi UK per la quinta volta in un anno, ma alza stime inflazione
Il taglio dei tassi è stato il quinto che la Bank of England ha avviato in un anno, nel tentativo di supportare i fondamentali dell’economia che, come hanno mostrato gli ultimi dati, hanno confermato una fase di debolezza, con tanto di crescita negativa.
Non conforta sapere tuttavia che oggi, in concomitanza con il taglio che ha portato i tassi del Regno Unito a scendere al minimo dal marzo del 2023, la Bank of England abbia rivisto al rialzo le previsioni sull’inflazione del 2025, annunciando di stimare un picco del’indice CPI al 4%, nel mese di settembre, rispetto all’outlook precedente di un valore massimo pari al 3,7%.
Quel 4% corrisponde esattamente a un valore doppio rispetto al target dell’inflazione stabilito dalla banca centrale al 2% (lo stesso su cui puntano la Fed di Jerome Powell e la BCE di Christine Lagarde, che hanno deciso di lasciare entrambi fermi i tassi nelle ultime riunioni, alle prese con l’incertezza dei dazi di Trump). Dazi che sono entrati in vigore nella giornata di oggi, 7 agosto 2025.
La decisione presa dalla Bank of England sui tassi ha confermato come la banca centrale del Regno Unito sia decisamente divisa sul da farsi.
Bank of England spaccata sul da farsi sui tassi. Le parole del numero uno Bailey
A votare a favore del taglio annunciato oggi, successivo allo status quo della precedente riunione di giugno, sono stati cinque esponenti del Comitato di politica monetaria dell’istituzione, mentre quattro sono stati i contrari, che avrebbero voluto che i tassi rimanessero ancora dov’erano, dunque al 4,25%.
Le attese degli economisti erano di 7 voti favorevoli a una riduzione dei tassi rispetto a 2 favorevoli a un nuovo nulla di fatto.
Nel prendere la parola, il presidente della BoE Andrew Bailey ha affermato che “faremo quanto sarà necessario fare per riportare l’inflazione al nostro target del 2%”, sostenendo di ritenere che l’accelerazione dell’inflazione non persisterà, in quanto a suo avviso si verificherà una normalizzazione della crescita dei salari attraverso aumenti dei prezzi più contenuti che interesseranno il settore dei servizi.
Bailey ha tuttavia ammesso anche che la Bank of England dovrà prestare grande attenzione al rischio che eventuali prezzi energetici e dei beni alimentari più alti finiscano con l’accendere ulteriormente l’inflazione.
“Importante non tagliare i tassi (UK) troppo o troppo velocemente”
L’avvertimento non è mancato, vista la previsione di una inflazione che salirà ulteriormente, al tasso del 4% a settembre: “ Crediamo che l’inflazione salirà attorno al 4% a settembre. Il nostro compito è assicurarci che l’inflazione torni al target del 2%, una volta che questi fattori temporanei saranno passati, così come noi stimiamo che accadrà. Rimane dunque importante non tagliare i tassi in modo troppo o troppo velocemente ”.
Guardando avanti, è stata la stessa Bank of England nel comunicato a sottolineare che “la restrizione della politica monetaria è diminuita, con i tassi che continuano a essere ridotti. Il timing e il ritmo delle riduzioni future della restrizione della politica dipenderanno dal grando con cui le pressioni disinflazionistiche sottostanti continueranno ad allentarsi”.
Il commento del gestore, “necessaria una ulteriore disinflazione”
Jamie Niven, Senior Fixed Income Fund Manager, Candriam, ha commentato così il verdetto sui tassi annunciato oggi dalla Bank of England:
“Un risultato sorprendentemente hawkish da parte del Monetary Policy Committee, con la necessità di una votazione in due fasi per approvare il taglio di 25 punti base ampiamente previsto. Il mantenimento di un ’approccio graduale e cauto’ è un elemento importante in quanto suggerisce che, la maggior parte dei membri, non prevede di accelerare i tagli trimestrali in questa fase. Inoltre, questa decisione indica che per altri tagli sarà necessaria un’ulteriore disinflazione, il che alza l’asticella per un allentamento più aggressivo. Alla fine, la disinflazione arriverà con la trasmissione degli effetti di un indebolimento del mercato del lavoro e di un rallentamento dell’economia statunitense (e quindi globale), portando la Banca d’Inghilterra a effettuare tagli più consistenti rispetto a quanto attualmente previsto dal mercato”.
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