L’azienda più indebitata al mondo non è più quotata in borsa

Andrea Fabbri

14 Agosto 2025 - 16:33

L’azienda immobiliare cinese Evergrande è stata cancellata dalle borse. Era la società più indebitata del mondo

L’azienda più indebitata al mondo non è più quotata in borsa

L’economia cinese, insieme a quella indiana, è tra quelle che sono cresciute di più negli ultimi anni, grazie al comparto tecnologico, a quello manifatturiero e a quello agricolo.

Ma qualche crepa inizia a vedersi anche dalle parti del “drago cinese”. Soprattutto se andiamo ad analizzare i dati del settore immobiliare, da qualche anno in forte crisi a causa della debolezza della domanda interna che neanche gli interventi del governo centrale riescono a «rianimare».

È questo uno dei motivi alle origini del crollo verticale della società immobiliare China Evergrande che, fortemente indebitata e già in liquidazione, verrà ufficialmente tolta dal listino della borsa di Hong Kong a partire dal prossimo 25 agosto.

I debiti record di China Evergrande

China Evergrande è riuscita a ottenere uno dei record meno ambiti in assoluto: quello di società più indebitata del pianeta. Basti pensare che il debito complessivo dell’immobiliare nei confronti di banche e obbligazionisti ammonta a circa 300 miliardi di dollari (per farsi un’idea è più o meno il triplo del Prodotto Nazionale Lordo dell’intera Bulgaria).

Una situazione finanziariamente drammatica che ha portato il tribunale a emettere un’ordinanza di liquidazione a gennaio 2024.

Un’ordinanza che era stata preceduta dall’arresto del fondatore Xie Ka Yan (bandito a vita dai mercati immobiliari cinesi e multato di 47 milioni di yuan) per reati finanziari a settembre 2023 e dalla multa di 4,2 miliardi di yuan (pari a 584 milioni di dollari) imposta dalla China Securities Regulatory Commission per violazioni assortite, tra cui la falsificazione di documenti finanziari.

L’esclusione dalle borse

In questi giorni è arrivato anche l’annuncio dell’esclusione delle azioni Evergrande dai listini. Il 28 luglio è infatti scaduto il termine stabilito dalle norme borsistiche di Hong Kong che prevedono la possibilità di sospendere in maniera definitiva un’azienda se la negoziazione dei suoi titoli è stata sospesa per 18 mesi.

Una decisione accettata dagli stessi vertici dell’azienda che hanno annunciato che non si opporranno in sede legale.

Il crack delle immobiliari cinesi

Il caso Evergrande è solo l’ultimo esempio di un mercato immobiliare in fortissima crisi. Da quando le autorità di regolamentazione cinesi hanno iniziato a limitare l’espansione del credito nel 2020, le immobiliari fallite sono state decine.

La maggior parte di esse, ritrovatesi senza finanziamenti, ha contratto enormi debiti verso creditori e clienti ed è stata costretta a chiudere i battenti.

L’accesso limitato al settore immobiliare si sta rivelando un colpo durissimo per la Cina, ormai superata dall’India nelle previsioni degli esperti sulle economie con i più ampi margini di espansione per i prossimi 5 anni.

Un tempo tra i motori più importanti per la crescita dell’economia, il settore non riesce a uscire da quella che ormai può essere considerata come una crisi sistemica. E a nulla sono servite le recenti misure di sostegno introdotte dall’amministrazione centrale: i prezzi delle case sono in continua discesa.

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