L’avvocato non può mai lavorare gratis: neppure per una causa persa

Simone Micocci

27 Aprile 2017 - 10:00

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TAR di Milano: il compenso degli avvocati è sempre previsto, anche nel caso in cui l’esito dell’azione giurisdizionale non sia favorevole per il proprio assistito.

L’avvocato non può mai lavorare gratis: neppure per una causa persa

Il lavoro di un professionista, come ad esempio un avvocato, va sempre pagato: lo ha ribadito il TAR di Milano con una recente sentenza.

Il TAR di Milano, con la sentenza n° 902 del 17 aprile 2017 ci offre degli spunti molto interessanti per una riflessione.

Nel giudicare dell’idoneità di un’offerta presentata da uno studio legale in sede di gara pubblica, il TAR di Milano ha infatti sottolineato due presupposti fondamentali:

  • nessuna causa, né azione giurisdizionale, è certa;
  • un avvocato non può lavorare gratis.

Due aspetti molto importanti che molte volte vengono dimenticati e per questo è bene analizzare nel dettaglio quanto specificato dal TAR di Milano.

Avvocati: per il TAR di Milano nessuna causa ha un esito certo

Il Tar di Milano, con la sentenza n°902 del 17 aprile si è espresso in merito all’idoneità di un’offerta presentata da uno studio legale per l’affidamento di un servizio di rappresentanza legale di un Comune nell’ambito di un processo giurisdizionale per il recupero di un credito.

Per rendere l’offerta più “conveniente” lo studio legale ha posto come condizione fondamentale per il pagamento della propria parcella il successo dell’azione giurisdizionale. Lo studio legale quindi ha fatto affidamento al fatto che l’esito della causa fosse quantomeno scontato, una convinzione non condivisa dal TAR di Milano.

Secondo il Tribunale Amministrativo, infatti, l’offerta presentata dallo studio legale è in “contrasto con ogni regola di comune esperienza di una controversia processuale” poiché nessuna causa è certa.

Ogni azione giurisdizionale, infatti, è caratterizzata da un margine di incertezza. Questo può essere più o meno ampio, ma è comunque presente; quindi gli avvocati non possono promettere al proprio assistito che l’azione giurisdizionale avrà un esito certamente favorevole.

Ed è per questo che l’offerta indeterminata e condizionata fatta dallo studio legale in sede di pubblico appalto per il TAR di Milano è inidonea a legittimare l’affidamento dell’incarico.

Gli avvocati non possono lavorare gratis

Ma c’è un’altra condizione posta dallo studio legale che ha portato il TAR a giudicare come inidonea l’offerta presentata al Comune. Nel dettaglio, questo aveva vincolato il pagamento della parcella all’esito favorevole dell’azione giurisdizionale; in caso di soccombenza, invece, si sarebbe accontentato del rimborso delle spese vive.

Secondo il Tribunale amministrativo regionale, in caso di insuccesso della causa l’offerta formulata dallo studio legale sarebbe pari a zero, definendola così come di “dubbia legittimità”.

Non ci sono ragioni, infatti, per le quali un avvocato o un “professionista intellettuale” debba lavorare gratuitamente. La parcella dell’avvocato deve basarsi su quanto definito dal D.M. n°55 del 2014 il quale stabilisce le tariffe professionali forensi determinando che il compenso dei legali deve essere proporzionato all’importanza dell’opera.

Non bisogna farsi confondere dal gratuito patrocinio; in questo caso infatti l’onorario dell’avvocato è gratuito per il cliente meno abbiente, ma viene comunque versato dallo Stato. Il legale quindi non lavora gratuitamente, come invece sarebbe stato nel caso di insuccesso dell’azione legale rappresentata dallo studio legale che ha partecipato all’appalto pubblico comunale.

A tal proposito vi ricordiamo che qualche mese fa la Corte di Cassazione ha stabilito l’obbligo di pagamento per qualsiasi prestazione o consulenza fatta dall’avvocato, anche se avvenuta semplicemente tramite uno scambio di email. Per saperne di più leggi anche-Professionisti: la consulenza via mail si paga, l’ha deciso la Cassazione.

Insomma, il lavoro si paga sempre come ribadito sia dalla Corte di Cassazione che dal TAR di Milano; i clienti sono avvisati.

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