Avvocati: è allarme evasione, ma niente cancellazione dall’albo per chi non paga le tasse

Simone Micocci

12 Aprile 2017 - 10:32

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Avvocati: circa 20mila non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, mentre altrettanti hanno dichiarato di non ricavare nulla dalla loro attività. È allarme evasione, ma ad oggi le sanzioni sono minime.

Avvocati: è allarme evasione, ma niente cancellazione dall’albo per chi non paga le tasse

Avvocati: i dati statistici pubblicati dall’Avvocatura italiana nella rivista “La previdenza forense”, mettono in risalto un problema evasione per la professione legale.

Secondo quanto riportato dal quotidiano economico e giuridico “Italia Oggi”, infatti, circa 20mila avvocati sono da considerarsi evasori perché non hanno presentato la dichiarazione dei redditi alla Cassa Forense.

Gli avvocati evasori rappresentano circa il 40% dei professionisti invisibili, di coloro che non hanno fatto pervenire la dichiarazione dei redditi alla Cassa di previdenza di competenza. Oltre agli avvocati si contano architetti, geometri, ingegneri e commercialisti, i quali hanno preferito tenere segreti i loro redditi.

Secondo le previsioni della Cassa Forense la metà di questi 20mila avvocati “fantasma” utilizzeranno il ravvedimento operoso, mentre l’altra metà non ascolteranno le sollecitazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate la quale sarà costretta ad intervenire direttamente applicando sanzioni che possono raggiungere i 400 euro.

Circa il 10% degli avvocati (al 31 dicembre del 2016 si contavano 239.848 professionisti iscritti alla Cassa Forense) ha preferito non presentare la dichiarazione dei redditi. A questi si aggiunge un altro 10% di professionisti (20.982) che hanno dichiarato di ricavare zero dalla loro attività di avvocato. Un reddito che in alcuni casi è persino inferiore allo zero, suscitando più di qualche dubbio sulla veridicità della dichiarazione.

Dichiarazioni dei redditi mancanti: niente cancellazione dall’albo per chi evade

La legge 247/2012 stabilisce, con l’articolo 21 comma 8, che l’iscrizione all’Albo dei professionisti comporta la contestuale iscrizione alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza forense.

Tuttavia, per gli avvocati evasori non è prevista la cancellazione dall’albo. È il nuovo codice deontologico a stabilirlo, chiarendo che per il legale che non paga le tasse non sono previste sanzioni, tranne naturalmente quelle applicate dall’Agenzia delle Entrate.

È la stessa Corte di Cassazione ad affermarlo con la sentenza n°18394 del 2016, con la quale ha rinviato la causa al CNF per la riformulazione di una sanzione per un avvocato colpevole dei reati di evasione di imposte ed effettuazione prestiti.

Per l’avvocato il procedimento penale è caduto in prescrizione, ma è stato comunque accusato per aver violato l’articolo 15 del Codice Deontologico e per questo è stato cancellato dall’albo. La sanzione però non è stata dichiarata legittima dalla Cassazione, la quale ha accolto il ricorso dell’avvocato.

Quindi, nonostante chi evade le tasse lede in parte anche l’immagine e la professionalità della categoria, non può essere comunque sanzionato con la cancellazione dall’albo.

Nessun pericolo quindi per quei 20mila professionisti che hanno deciso di non presentare la dichiarazione dei redditi alla Cassa forense; per loro adesso scatteranno le sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma l’iscrizione all’albo dei professionisti non è in pericolo.

E probabilmente, fino a quando le cose non cambieranno e non saranno introdotte delle pene più severe per i professionisti che evadono le tasse, il numero di coloro che non presentano la dichiarazione dei redditi continuerà ad essere molto alto.

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