Caos ai seggi, dove a diversi elettori è stato impedito il voto perché sprovvisti di tessera elettorale, malgrado il Comune avesse esplicitamente specificato che non era necessaria. Alle 12 ha votato il 4,85% degli aventi diritto
Non manca la confusione durante l’appuntamento elettorale in corso oggi fino alle 20, che vede i cittadini romani esprimersi sul futuro del trasporto pubblico a Roma.
A diversi elettori è stato impedito il voto perché sprovvisti di tessera elettorale, malgrado il Comune avesse esplicitamente specificato che non era necessaria, come spiegato nelle apposite circolari diffuse dal Municipio capitolino con grande anticipo rispetto alla giornata odierna:
“Si avvisano i signori presidenti di seggio che, per i referendum consultivi di domenica 11 novembre 2018, gli elettori iscritti nelle liste della sezione sono ammessi a votare anche se sprovvisti di tessera elettorale e che la tessera elettorale, eventualmente esibita, non deve essere timbrata come attestazione di voto”.
Sulla circostanza ha subito detto la sua Riccardo Magi, tra i primi promotori del referendum, etichettando il fatto come “gravissimo”, introducendo anche altri disservizi tuttora in corso alle urne e invitando l’Amministrazione a “intervenire subito”, al fine di evitare che “si compia uno scempio”.
Intanto i primi dati ufficiali delle 12 parlano di 114 mila persone che si sono recate alle urne, ovvero meno del 5% degli aventi diritto, che superano i 2,4 milioni di cittadini.
Il quorum, del 33%, si raggiunge a quota 800.000 votanti.
Atac, Roma al voto
Sono aperti dalle 8 di questa mattina e lo saranno fino alle 20 i seggi a Roma, dove è di scena il referendum consultivo che chiama almeno 2,4 milioni di cittadini al voto.
L’appuntamento di oggi alle urne - qui una guida completa al voto - nasce da una proposta del segretario dei Radicali Riccardo Magi, e chiama gli abitanti della capitale a esprimersi sull’eventualità di mettere a gara il servizio dei trasporti locale, attualmente in mano alla sola Atac.
È necessario che si raggiunga la percentuale del 33% di votanti per far entrare la preferenza espressa nell’agenda dell’esecutivo che - trattandosi di un voto a carattere consultivo - ne valuterà l’eventuale esecuzione.
Atac: il nodo liberalizzazione alle urne
L’Atac si occupa al momento di circa l’80% del trasporto pubblico nella capitale. Il referendum odierno propone due quesiti riguardanti l’affidamento dei servizi tramite gare pubbliche e la possibilità che promuove un servizio non di linea ad imprese concorrenti.
Quello che si sta chiedendo ai cittadini è quindi la possibilità di annullare l’attuale monopolio dell’Atac e aprire alla concorrenza di altre aziende.
La maggiore critica mossa al momento verso la situazione del trasporto evidenzia il doppio ruolo svolto dal Comune di Roma, che è al contempo l’ente che regola il servizio e il proprietario dell’azienda, generando un conflitto d’interessi che porta problemi.
I Radicali, promotori dell’appuntamento elettorale, hanno sottolineato come negli ultimi anni l’Atac abbia ridotto il chilometraggio del 30%, il 50% se si considera la periferia romana, generando disservizi che più volte hanno dato vita a veri e propri casi mediatici e incredibilmente attenzionati sui social, su tutti l’esempio degli autobus che andavano a fuoco.
Il comitato che ha spinto per il referendum, Mobilitiamo Roma, ritiene che questi e altri problemi che caratterizzano il trasporto pubblico nella capitale possano essere risolti solo affidando il servizio a più soggetti.
Un parere, quest’ultimo, espresso anche dal Partito Democratico, che ha reso pubblica la sua posizione in merito, invitando i cittadini a votare Sì.
Per il No, invece, una buona parte del Movimento 5 Stelle, a partire dalla Sindaca Virginia Raggi, che si è espressa a favore di un’Atac che resti pubblica, così come la Cgil.
Per queste e altre realtà sostituire l’attuale monopolio pubblico lasciando il trasporto romano in mano a privati porterebbe come priorità per le nuove aziende affidatarie la sola necessità di fare profitto, a dispetto della qualità del servizio offerto.
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