Assegni familiari (Anf) 2023: chi può richiederli al posto dell’assegno unico e importi aggiornati

Simone Micocci

18 Aprile 2023 - 14:01

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Gli assegni familiari Anf non sono stati cancellati: alcune famiglie possono ancora goderne. Ecco la guida con le informazioni su requisiti, importi e familiari per i quali possono essere richiesti.

Assegni familiari (Anf) 2023: chi può richiederli al posto dell’assegno unico e importi aggiornati

Gli assegni al nucleo familiare (Anf) sono stati - in parte - assorbiti nell’assegno unico universale (Auu): ciò significa che non si può scegliere tra l’una o l’altra misura, in quanto gli unici ad avere ancora diritto agli assegni familiari sono coloro che sono esclusi dalla platea dei beneficiari dell’Auu.

Tra questi figurano, ad esempio, coloro che intendono richiedere gli assegni al nucleo familiare per moglie e figli residenti all’estero: d’altronde, come chiarito dalla circolare Inps n. 23 del 9 febbraio 2022, la disciplina dell’assegno unico universale si applica solamente ai residenti in Italia per i figli che fanno parte del nucleo ai fini Isee.

Ciò significa che per i figli residenti all’estero non spetta l’assegno unico, ma perlomeno per effetto di quanto stabilito dalla sentenza n. 67 del 2022 della Corte Costituzionale è possibile fare richiesta degli assegni al nucleo familiare.

Vediamo dunque chi può ancora richiedere gli assegni al nucleo familiare al posto dell’assegno unico in questa guida dedicata a un sostegno che con l’arrivo dell’assegno unico è passato in secondo piano ma è pur sempre in vigore.

Cosa sono gli assegni familiari e a chi spettano ancora

Anche se sono conosciuti ai più come assegni familiari, è opportuno chiamarli con il nome corretto, ossia assegno per il nucleo familiare (Anf), prestazione economica che nonostante il passaggio all’assegno unico nel marzo 2022 continua a essere riconosciuta ai nuclei familiari di alcune categorie di lavoratori dipendenti, nonché dei titolari di pensioni e prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente, nonché dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi.

Nel dettaglio, dal 1° marzo 2022 i componenti del nucleo per i quali è possibile fruire ancora dell’assegno al nucleo familiare sono quelli esclusi dall’assegno unico, ossia:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato o la parte di unione civile non sciolta da unione civile;
  • l’unito civilmente;
  • i fratelli, le sorelle e i nipoti in linea collaterale del richiedente, minori di età o maggiorenni inabili, se orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione ai superstiti.

Inoltre, nel caso in cui il richiedente sia straniero, questo può includere nel proprio nucleo i familiari residenti in Italia. E ancora, come spiega l’Inps, fanno parte del nucleo anche i familiari (figli compresi) che non risiedono in Italia laddove lo Stato estero, del quale il richiedente è cittadino, ha stipulato una convenzione internazionale con l’Italia per gli Anf, oppure laddove si tratti comunque di un Paese Ue.

Infine, per effetto della pronuncia n. 67 dell’11 marzo 2022 della Corte Costituzionale, e come illustrato dall’Inps con la circolare n. 95 del 2 agosto 2022, il lavoratore extracomunitario titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo, o di permesso unico di soggiorno, può includere nel proprio nucleo anche i familiari residenti in Paese terzo. Quindi, l’assegno al nucleo familiare Anf può essere ancora percepito anche per i figli minorenni, a patto appunto che residenti all’estero e che il richiedente sia un cittadino straniero.

Requisiti

Ovviamente ci sono dei requisiti da osservare, riferiti a tipologia, numero e reddito complessivo nel nucleo familiare. Della composizione del nucleo familiare, nonché su quali sono i componenti per i quali scatta il diritto agli Anf, ne abbiamo già parlato, quindi dobbiamo concentrarci sul reddito.

Nel dettaglio, come indicato nelle apposite tabelle aggiornate annualmente dall’Inps, per avere diritto agli assegni al nucleo familiare è necessario che il reddito familiare risulti inferiore a una certa soglia. Del reddito complessivo fanno parte tutti quelli assoggettabili all’Irpef, nonché i redditi di qualsiasi natura, compresi quelli esenti da imposte e soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva quando superiori a 1.032,91 euro.

Inoltre, l’assegno non spetta laddove la somma dei redditi da lavoro dipendente, da pensione o da altra prestazione previdenziale - ossia per quelle tipologie che danno diritto agli Anf - risultino inferiori al 70% del reddito complessivo del nucleo familiare.

Gli importi

Il periodo di erogazione degli assegni familiari Anf va da luglio a giugno dell’anno successivo. A tal proposito, ogni anno viene aggiornata una tabella dove sono indicati gli importi degli assegni familiari, variabili a seconda del reddito percepito (più è basso maggiore è la cifra che spetta), del numero e della tipologia del nucleo familiare.

A tal proposito, ecco la tabella Anf in vigore per il periodo che va dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023.

Tabelle Anf valide dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023
Clicca qui per la tabella con tutti gli importi e i limiti di reddito per godere degli assegni al nucleo familiare.

Come inviare domanda

A differenza di qualche anno fa, la richiesta non va presentata al datore di lavoro (comunque incaricato di anticiparne il pagamento in busta paga) bensì telematicamente all’Inps utilizzando il servizio online dedicato (clicca qui e poi su “utilizza il servizio” in alto a destra) oppure chiamando il numero verde dell’Istituto. In alternativa si può inviare domanda anche avvalendosi del supporto di caf e patronati.

Gli arretrati

Ricordiamo poi che per gli assegni familiari, a differenza dell’assegno unico, possono essere richiesti anche gli arretrati per i periodi precedenti, fino a un massimo di 5 anni prima.

Quindi, ancora oggi possono farne richiesta all’Inps coloro che non ne hanno goduto negli anni passati, anche prima dell’introduzione dell’assegno unico. La domanda è singola per ogni anno: per ogni periodo arretrato, quindi, bisognerà inviare la domanda separatamente, secondo le modalità telematiche previste per la richiesta nel periodo 2022-2023.

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