Assegnazioni provvisorie scuola: chi può farne richiesta nel 2017? Il Ministro dell’Istruzione nel corso del question time presso la Camera dei Deputati ha dato delle importanti indicazioni
Assegnazioni provvisorie 2017: quest’anno per la scuola saranno introdotte delle maggiori restrizioni; ecco cosa potrebbe cambiare.
Durante il question time del 25 gennaio tenuto presso la Camera dei Deputati, il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha confermato che per il 2017 cambieranno i requisiti necessari per richiedere le assegnazioni provvisorie.
La Fedeli non è scesa nel dettaglio, ma probabilmente verranno introdotte delle nuove restrizioni per evitare che un numero elevato di docenti ricorra all’assegnazione provvisoria.
Quest’anno quindi alcuni docenti che vogliono avvicinarsi a casa non potranno ricorrere alle assegnazioni provvisorie. E pensare che nel 2016, come riportato dal servizio Caos Scuola di Presa Diretta, queste erano servite per risolvere gli errori dell’algoritmo usato per la mobilità, che ha costretto tantissimi insegnanti a trasferirsi a molti chilometri da casa per ottenere una cattedra di ruolo.
Ma cosa sono le assegnazioni provvisorie e chi può fare la richiesta? Cosa cambia nel 2017/2018? Ecco tutte le novità svelate dal Ministro Valeria Fedeli.
Cosa sono le assegnazioni provvisorie?
L’assegnazione provvisoria è un trasferimento che vale solamente per un anno.
Chi ricorre all’assegnazione mantiene comunque la titolarità sulla sede, o sull’ambito, ottenuto come risultato della mobilità.
L’assegnazione provvisoria può essere richiesta sia sull’organico di fatto che sugli altri posti residui dalla mobilità. Tuttavia, non tutti gli insegnanti possono fare domanda per l’assegnazione, ma solo coloro che rispettano determinati requisiti, come ad esempio il doversi ricongiungere al coniuge o ai figli. Si può fare domanda per un’assegnazione provvisoria anche in caso di gravi esigenze di salute, ma solo se dimostrate dalla certificazione sanitaria.
Nel 2016, vista la deroga al vincolo triennale, hanno potuto richiedere l’assegnazione anche i docenti non appena trasferiti, tant’è che ciò ha provocato una mancanza di docenti nel Nord Italia. Infatti, la maggior parte dei docenti del Sud a cui è stata assegnata una cattedra al Nord (circa il 70%) si è riavvicinato a casa con l’assegnazione provvisoria.
Nel 2017, però, le cose andranno diversamente, come confermato dalla stessa Valeria Fedeli.
Assegnazioni provvisorie: chi può fare domanda nel 2017?
Quest’anno non ci sarà alcuna deroga al vincolo triennale introdotto. L’annuncio è stato dato da Valeria Fedeli nel corso del question time che l’ha vista protagonista.
Quindi, chi negli ultimi tre anni ha fatto ricorso ad un’assegnazione provvisoria non potrà rifare la domanda, poiché a differenza del 2016 appena trascorso non sarà consentito un secondo anno di straordinarietà.
Il vincolo triennale rimarrà nelle assegnazioni provvisorie, ma non nella mobilità. Infatti, nell’accordo raggiunto dalla Fedeli con i sindacati è stato deciso di prorogare il vincolo così da permettere agli insegnanti vittime degli errori dell’algoritmo di ripresentare domanda per il trasferimento.
I posti per la mobilità 2017 però saranno limitati rispetto a quelli dello scorso anno, come confermato dalla Fedeli:
“Per il 2017 il Governo ha stanziato 400 milioni, per consolidare questi posti nell’organico di diritto. Ciò significa poterli occupare con docenti di ruolo, in funzione di una maggiore continuità didattica. La disponibilità di questo numero rilevante di posti rende ragionevole consentire a tutti, per il solo anno scolastico 2017-2018, di far domanda di mobilità seppure nella più limitata misura del 40%, in luogo del 100% dello scorso anno e del 50% di prassi”.
La Fedeli infine ha concluso dicendo che il piano del MIUR avrà come principale obiettivo quello di garantire la continuità didattica per studenti e studentesse. Un obiettivo che comunque verrà conseguito tenendo in considerazione anche i diritti degli insegnanti.
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