Argentina: Macri annuncia nuove tasse su esportatori

Marco Ciotola

3 Settembre 2018 - 16:54

Il Presidente argentino Mauricio Macri ha dichiarato che le imposte sugli esportatori rappresentano un primo passo verso la riduzione del deficit

Argentina: Macri annuncia nuove tasse su esportatori

Nuove tasse nei confronti degli esportatori.

È quanto dichiarato solo pochi minuti fa dal Presidente argentino Mauricio Macri, che ha annunciato l’intenzione di imporre sugli esportatori, che hanno tratto benefici dal forte deprezzamento del peso, una nuova imposta.

La misura rientra tra i piani del governo volti a mettere a posto i conti del Paese e ridurre il deficit di bilancio.

Macri annuncia tasse su esportatori "a malincuore"

In un discorso televisivo, Macri ha introdotto il provvedimento ma non ha specificato nel dettaglio le misure governative in arrivo, già preannunciate nei giorni scorsi.

Ha però precisato che pur essendo le tasse sull’esportazione “delle brutte tasse”, il momento attuale - definito d’emergenza - le richiede. Il ministro del tesoro Nicolas Dujovne dovrebbe annunciare i dettagli delle nuove decisioni dell’esecutivo già dalle prossime ore.

Intanto, secondo quanto comunicato dal ministero dell’agricoltura, si va verso una modifica delle tasse sull’esportazione di cereali, semi oleosi e diversi sottoprodotti. L’Argentina è uno dei maggiori produttori a livello mondiale di mais, grano, frumento e semi di soia ed è il primo esportatore al mondo di farina di soia e olio di soia.

La corsa contro il tempo per arrestare il declino del peso argentino

La valuta ha perso un altro 3% rispetto al dollaro nella giornata di oggi.
L’ennesimo movimento al ribasso segue di soli pochi giorni il nuovo minimo storico toccato nei confronti del biglietto verde.

A spingere in basso il peso argentino anche la mossa dello stesso Presidente, che ha chiesto al FMI di accelerare i finanziamenti del piano di salvataggio da 50 miliardi di dollari concordato a giugno, per portare benefici alla situazione non idilliaca del Paese.

Da inizio anno la valuta di Buenos Aires ha perso più del 110% contro il dollaro. In risposta a una crisi valutaria apparentemente inarrestabile, qualche giorno fa la banca centrale argentina ha portato i tassi di interesse al 60%, garantendo di lasciarli invariati almeno fino a dicembre.

A preoccupare analisti, osservatori e gli stessi trader è il rischio di inadempienza al quale Buenos Aires potrebbe andare incontro, con l’indebitamento del Paese che porta a vedere sempre più difficile una pronta stabilizzazione del deficit e lo spettro della terribile crisi del 2001 che turba il Paese e i mercati.

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