Seduta caratterizzata da un forte gap down per la società di telecomunicazioni dopo la comunicazione dei risultati del terzo trimestre
Inizio di seduta partito con pesanti vendite su Telecom Italia, che a metà mattinata risulta ancora la seconda società peggiore del FTSE Mib.
A contribuire alle vendite è la pubblicazione dei dati sui risultati del terzo trimestre 2018, che presentano ricavi in calo e il mancato obiettivo sul debito per l’ex monopolista (per approfondire).
Telecom Italia, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal grafico daily del titolo si nota come i corsi abbiano aperto in gap down rispetto alla giornata di contrattazioni positiva di ieri, per poi cercare di rimbalzare a ridosso del supporto posto a 0,5174 euro.
Dopo un impulso rialzista partito il 26 ottobre scorso con un pattern di doppio minimo, i compratori sono riusciti a rompere la trendline che collega i massimi del 7 a quelli dell’8 maggio scorsi, per poi effettuare diverse chiusure al di sopra della media mobile a 50 giorni, fatto che non succedeva da circa sette mesi.
Sul fronte algoritmico invece, l’andamento dell’oscillatore RSI, pur non essendo entrato in una fascia di eccesso, ha registrato i valori più alti dalla seconda metà di aprile 2018.
I prezzi potrebbero essere però giunti ad un buon livello per proseguire il downtrend di lungo periodo in cui sono inseriti. A corroborare tale ipotesi è il ritracciamento delle quotazioni iniziato ieri a ridosso della linea di tendenza di breve periodo ottenuta collegando i minimi del 5 a quelli del 17 settembre 2018.
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Visto quanto emerso dall’analisi del titolo, si potrebbero adottare strategie in linea con la tendenza principale in caso di un ritorno dei prezzi a 0,518 euro. In questo caso, lo stop loss andrebbe posto a 0,5581 euro, l’obiettivo principale a 0,478 euro e l’obiettivo finale a 0,476 euro.
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