Altro che tasse più basse. Il taglio Irpef fa risparmiare solo 23 euro agli operai

Patrizia Del Pidio

7 Novembre 2025 - 11:36

Quale impatto avrà il taglio Irpef al ceto medio previsto dalla Legge di Bilancio 2026? Vediamo quanto risparmiano dirigenti, impiegati, operai, autonomi e pensionati.

Altro che tasse più basse. Il taglio Irpef fa risparmiare solo 23 euro agli operai

La Legge di Bilancio 2026 contiene il taglio Irpef al ceto medio che porta l’aliquota del secondo scaglione dal 35% al 33%. Anche se lo scaglione riguarda redditi tra 28.000 e 50.000 euro, a essere interessati sono i cittadini con reddito da 28.000 a 200.000 euro, oltre questa soglia interviene la sterilizzazione del beneficio.

La misura, in ogni caso, non investirà tutti i cittadini con questo reddito allo stesso modo, a beneficiare maggiormente del taglio saranno i redditi più alti e a evidenziarlo sono anche le stime dell’Istat presentate dal suo presidente Francesco Maria Chelli. Vediamo chi avrà il beneficio massimo e come influirà sugli stipendi di dirigenti e operai.

Taglio medio di 276 euro

L’Istat stima il beneficio medio in 276 euro, considerando che in ogni nucleo familiare potrebbe esserci più di un beneficiario. Sono destinatarie della misura circa 11 milioni di famiglie, che corrispondono al 44% del totale. Il beneficio sul reddito familiare, indipendentemente dal reddito, è per tutti inferiore all’1%, ma il presidente dell’Istat spiega che:

Ordinando le famiglie in base al reddito disponibile equivalente e dividendole in cinque gruppi di uguale numerosità emerge come oltre l’85% delle risorse siano destinate alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito: sono infatti interessate dalla misura oltre il 90% delle famiglie del quinto più ricco e oltre due terzi di quelle del penultimo quinto. Il guadagno medio va dai 102 euro per le famiglie del primo quinto ai 411 euro delle famiglie dell’ultimo.

Per Giorgetti il taglio è una tutela

Nella conferenza stampa del 17 ottobre, con cui è stata illustrata la manovra alla stampa, il ministro Giancarlo Giorgetti ha descritto il taglio dell’Irpef come una tutela dei contribuenti che hanno un reddito medio e se si estende la platea anche a chi ha beneficiato del taglio al cuneo fiscale il beneficio coinvolge il 32% dei contribuenti con un beneficio medio di 218 euro l’anno che per le fasce più alte arriva fino a 440 euro.

Bankitalia giudica la misura come non significativa

Fabrizio Balassone, vice capo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, evidenzia che il taglio Irpef, come tutte le altre misure di sostegno al reddito presenti nella Legge di Bilancio 2026, hanno un impatto modesto, non comportando una variazione degna di nota della diversa distribuzione del reddito.

La riduzione dell’aliquota Irpef, per Balassone, porta i nuclei familiari più ricchi ad avere una variazione percentuale piuttosto modesta del reddito mentre gli interventi assistenziali della manovra si concentrano sulle famiglie con redditi modesti, ottenendo però un risultato analogo.

Taglio Irpef, gli operai risparmiano 23 euro

L’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) sottolinea che il taglio riguarderà i redditi superiori a 28.000 euro (13 milioni di contribuenti circa) e determinerà un gettito minore di 2,7 miliardi di euro. Il 50% del risparmio di imposta, però, secondo Lilia Cavallari, presidente dell’UPB, va a chi ha reddito superiore a 48.000 euro (l’8% del totale). Il beneficio, secondo le stime, sarà di:

  • 408 euro per i dirigenti;
  • 123 euro per gli impiegati;
  • 23 euro per gli operai;
  • 124 euro per i lavoratori autonomi;
  • 55 euro per i pensionati.

La sterilizzazione prevista per chi ha un reddito superiore a 200.000 euro, invece, andrà a toccare 58.000 contribuenti.

Iscriviti a Money.it

Money Awards Logo

Le votazioni ai Money Awards sono aperte!

Registrati su Money.it e vota la tua azienda preferita ai People's Money Awards 2025!

Vota ora