Il crollo economico e finanziario è dietro l’angolo e sarà peggiore di quello del 2008. A dirlo è lo stesso economista che aveva previsto la crisi di 15 anni fa. Ecco perché dobbiamo prepararci.
Il crollo economico e finanziario è dietro l’angolo. A dirlo è Nouriel Roubini, un economista noto proprio per le sue previsioni di crisi finanziarie come quella del 2008. Per Roubini non solo la crisi bancaria non è ancora finita, ma il crollo del sistema economico e finanziario è vicino e il mondo non è pronto.
Da tempo si discute delle turbolenze finanziarie legate al Covid-19 e alla guerra in Ucraina, ma secondo diversi esperti, tra cui proprio l’economista che aveva previsto la crisi del 2008, ci sono tutti i segnali per un vero e proprio crollo economico e finanziario. Ad anticipare tale crollo c’è, per esempio, la crisi di alcune banche specializzate nel settore hi-tech e delle criptovalute, come SVB, Silvergate e Signature.
Il trilemma presentato da Roubini è semplice: non si può raggiungere la stabilità dei prezzi, mantenere la crescita economica e avere stabilità finanziaria allo stesso tempo. Anche se i governi e le autorità (l’economista usa come esempio la situazione statunitense) insistono sul fatto che il sistema bancario sia sano, lo fanno solo per guadagnare un po’ di tempo e non scatenare una fase di panico.
Il messaggio di Roubini, già in passato additato come “pessimista economico” e non preso sul serio nella sua previsione della crisi del 2008, è quello di prepararsi.
Un trilemma impossibile da risolvere: è tempo di prepararsi da una crisi finanziaria
Nouriel Roubini, ex economista senior per gli affari internazionali nel Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca durante l’amministrazione Clinton, con esperienza nel Fondo monetario internazionale, mette in guardia il mondo. Lo scorso venerdì ha riportato una sua previsione in un intervento giornalistico, spiegando che il sistema finanziario non sarà in grado di far fronte alla vastità del debito privato e pubblico che è già stato accumulando, generando un trilemma che presto scatenerà un’altra fase di panico.
A Bloomberg Televisione ha infatti detto che:
Non possiamo raggiungere la stabilità dei prezzi, mantenere la crescita economica e avere stabilità finanziaria allo stesso tempo. Quindi, alla fine, avremo un crollo economico e finanziario.
Il Dr. Doom e la previsione del crollo Usa e globale
Nel 2008 Nouriel Roubini aveva avvertito dell’imminente grave recessione statunitense. La sua previsione partiva dalla preoccupazione per la crisi immobiliare del 2006-2007 che ha poi effettivamente portato al crollo economico. L’economista è stato prima non creduto - hanno detto che mancavano dei modelli matematici per dar preso alle sue parole - poi è stato soprannominato il “Dottor Destino”. Quello che preoccupa oggi Roubini è che dopo 15 anni potremmo essere nuovamente sull’orlo di una doppia crisi economica e finanziaria.
L’economista non si spaventa più di essere additato come pessimista e ha dichiarato che questa crisi potrebbe essere ben peggiore di quella del 2008, perché oggi il rapporto tra debito privato e pubblico e Pil è molto più elevato e negli ultimi anni sono stati messi a nudo i costi e i limiti delle politiche monetarie, fiscali e creditizie non convenzionali.
Il trilemma non è solo dettato dall’inflazione e dalla soluzione - non considerata tale - trovata dalle banche mondiali. Si devono aggiungere al quadro anche gravi “megaminacce” (per citare direttamente il termine usato da Roubini) derivanti da una depressione geopolitica, dal cambiamento climatico, dal rischio di nuove pandemie e dal diffuso contraccolpo populista che continua a mettere a repentaglio il futuro della globalizzazione e del capitalismo democratico. A questo andrebbe aggiunto, e lo facciamo noi, la possibilità dello scoppio di nuove guerre lì dove sta aumentando la tensione, come tra Cina e Stati Uniti per Taiwan.
Insomma, secondo l’economista lo scenario è ben più grave rispetto a quello del 2008 e le conseguenze non possono che essere peggiori.
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