Alitalia: rispunta Lufthansa, ma senza il governo

Francesca Caiazzo

7 Maggio 2019 - 13:55

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Lufthansa ribadisce la sua posizione sul salvataggio Alitalia: sì a ristrutturazione, ma senza partecipazione del governo italiano.

Alitalia: rispunta Lufthansa, ma senza il governo

Nel dossier Alitalia rispunta Lufthansa. La posizione dei tedeschi però non è cambiata: l’interesse nel salvataggio della compagnia italiana c’è, ma senza la partecipazione del governo italiano.

Improbabile, dunque, che il quarto soggetto mancante per completare la newco che dovrà guidare la nuova Alitalia possa essere la compagnia tedesca.
Ferrovie dello Stato, che nel frattempo ha incassato l’ok alla richiesta di proroga per la presentazione dell’offerta vincolante, dovrà guardare altrove.

Le condizioni di Lufthansa

Nella difficile operazione di salvataggio di Alitalia si riaffaccia Lufthansa. Le condizioni della compagnia tedesca non sono cambiate da quando, mesi fa, si era fatta avanti per traghettare la società verso la ripresa.

In particolare, come ha ribadito l’amministratore delegato, Carsten Spohr, parlando all’assemblea degli azionisti, l’interesse nella ristrutturazione di Alitalia è immutato ma a patto che il governo faccia un passo indietro.

Inoltre, Lufthansa - che non ha mai presentato un’offerta vincolante - non sarebbe disposta ad avere una quota minoritaria nella nuova Alitalia in cui c’è anche il governo, ma si era detta disposta ad acquisire metà dell’attività di volo della compagnia italiana.

Senza dimenticare che lo scorso mese di gennaio Harry Hohmeister, membro del consiglio di amministrazione della compagnia tedesca, nel corso di una intervista a Reuters aveva dichiarato che erano in corso colloqui per rilevare una quota di maggioranza di Alitalia e che nel lungo termine Lufthansa sarebbe interessata al controllo totale.

Verso la nuova Alitalia

Il percorso che porta verso la nuova Alitalia si sta mostrando piuttosto irto per Ferrovie dello Stato che dovrà guidare, con una quota intorno al 30%, la cordata pubblico-privata che avrà il compito di rimettere in piedi la compagnia di bandiera italiana.

Le trattative pare abbiano dato buoni esiti con Delta Airlines, che dovrebbe detenere una quota del 15% circa, la stessa che dovrebbe andare in mano al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

A conti fatti, resterebbe un buon 40% da assegnare, sebbene nei giorni scorsi, a sorpresa, Luigi Di Maio ha detto che la quota che sarà affidata al quarto soggetto in fase di individuazione è molto inferiore, intorno al 15%.

Cioè: o Delta si è detta pronta ad aumentare la sua partecipazione, o il governo è pronto a maggiori investimenti in attesa di trovare un partner successivamente.

Fare in fretta

Che bisogna accelerare i tempi, è ormai chiaro. Il termine per la presentazione dell’offerta vincolante da parte di FS è ormai scaduto e resta poco più di un mese – la proroga concessa scade il 15 giugno prossimo - per mettere in piedi un solido piano industriale e una robusta compagine societaria.

Va ricordato che Alitalia è in amministrazione straordinaria dal 2017 e ha bisogno di nuovi capitali per mettere i conti in ordine e soprattutto per ripagare il discusso prestito ponte da 900 milioni di euro ricevuto dallo Stato, la cui scadenza per la restituzione è stata praticamente cancellata dal governo.

L’obiettivo di Ferrovie dello Stato, dunque, è quello di trovare un quarto investitore pronto a scommettere sulla nuova compagnia di bandiera. E da qui al 15 giugno, potrebbe succedere di tutto. Anche l’ingresso di Atlantia?.

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