Algoritmo concessione mutuo, come funziona e perché penalizza le famiglie numerose

Giorgia Bonamoneta

22 Novembre 2023 - 19:14

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Perché per le famiglie numerose accedere a un mutuo è così complicato? Ecco come funziona l’algoritmo delle banche.

Algoritmo concessione mutuo, come funziona e perché penalizza le famiglie numerose

Quali sono i criteri adottati dagli istituti di credito per concedere o meno un mutuo? Alcuni sono noti, come il rapporto tra reddito e ammontare delle rate, ma altri algoritmi sono meno espliciti e di svantaggio per specifiche categorie.

Alfredo Caltabiano, presidente dell’Associazione nazionale famiglie numerose, ha denunciato gli algoritmi per la concessione del mutuo. I criteri delle banche infatti penalizzano le famiglie numerose e questo sembra innescare un cortocircuito con quelle che sono le idee dei partiti di centrodestra in carica. Questi vogliono combattere la denatalità con incentivi economici che tolgono almeno un dubbio sul futuro di una famiglia con dei bambini, ma al momento di sostenere le famiglie nell’acquisto di un’abitazione, anche il supporto economico viene meno.

Caltabiano conosce bene gli algoritmi che determinano la scelta degli istituti bancari nel concedere o non concedere un mutuo e per questo dice di contestarli. Nella decisione dell’ente infatti incidono stabilità del lavoro, affidabilità nella restituzione di altri debiti, l’assenza di negatività e quante persone compongono il nucleo familiare.

Come funziona l’algoritmo per le concessioni del mutuo?

Alfredo Caltabiano, presidente di Anfn, su Avvenire. ha spiegato il motivo per il quale per le famiglie numerose è quasi impossibile ottenere un mutuo. Caltabiano, si legge, conosce bene gli algoritmi che determinano la scelta degli istituti. Lui stesso ha lavorato per 39 anni in una banca locale poi confluita in un grande gruppo nazionale.

I criteri adottati dalle banche per la concessione di un mutuo sono diversi, tra cui il rapporto tra reddito e ammontare delle rate. A questo si aggiungono criteri quali:

stabilità del lavoro, l’affidabilità dimostrata nella restituzione dei debiti, l’assenza di negatività, il loan to value ovvero il rapporto tra l’importo del finanziamento e il valore del bene che il mutuatario intende ipotecare a garanzia del prestito.

A fermare l’ok di un mutuo può essere però un’altra voce, ovvero la quota di sussistenza.

Le difficoltà delle famiglie numerose: perché è più difficile accendere un mutuo

Gli istituti bancari, commenta Alfredo Caltabiano, sono “realtà private, ma hanno anche una importante funzione sociale a cui, con queste scelte, stanno abdicando. Oggi appaiono molto attente, forse anche giustamente, ai temi green, ma chiudono la porta alle famiglie con figli. Dimenticando che quei figli aiutati oggi potrebbero essere ottimi clienti domani”.

A pesare sull’ok a un mutuo è infatti la quota di sussistenza. Questa è calcolata tenendo conto del reddito residuo, una volta sottratto il valore delle rate, per le spese di sussistenza mensili. La soglia di riferimento per questo valore è quella di povertà stabilita dall’Istat e varia da Regione a Regione e da città a Paesi.

Avvenire riporta un’indagine condotta a campione che utilizza proprio il criterio di reddito residuo minimo per stabilire quali sono le famiglie più punite dall’algoritmo di concessione del mutuo. Dall’indagine emerge la necessità di un reddito residuo minimo di:

  • 2.200 euro in caso di due figli
  • 2.570 euro in caso di tre figli
  • 2.870 euro in caso di quattro figli
  • 3.170 euro in caso di cinque figli
  • 3.470 euro in caso di sei figli

Come spiega Caltabiano:

Oggi lo Stato riconosce alle famiglie, con l’assegno unico, una cifra massima di 187 euro per ogni figlio. Mentre nella scala di equivalenza utilizzata nel calcolo dell’Isee, lo strumento ad oggi più usato per la determinazione dei costi di compartecipazione delle famiglie a beni e servizi pubblici, il terzo figlio vale 0,39.

Alle critiche sul denominatore, la risposta è sempre la stessa dice, ovvero le famiglie sanno fare economie di scala, ma quando sono le banche a dover erogare un mutuo le economie di scala saltano d’incanto.

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