Adozione per single in Italia, come fare e cosa dice la legge

Ilena D’Errico

16 Giugno 2025 - 00:03

Adozione per single in Italia, ecco quando è possibile, quali sono i requisiti e come fare.

Adozione per single in Italia, come fare e cosa dice la legge

Adottare un bambino in Italia è lungo, complesso e spesso costoso. C’è ancora molto da fare per snellire la procedura e dare una famiglia ai tantissimi bambini che non possono fare affidamento, per qualsiasi motivo, su quella d’origine. Nel corso degli anni, però, qualche miglioramento c’è stato. Oggi adottare un bambino da single è più facile rispetto al passato, per quanto il percorso possa essere tortuoso rispetto ad altre parti del mondo.

La regola generale vuole comunque che i genitori adottivi siano una coppia sposata, perciò l’adozione da single in Italia è limitata ad alcune eccezioni. Nonostante ciò, è bene sapere di cosa si tratta e qual è la procedura da seguire, pensando soprattutto all’interesse dei minori. Non bisogna guardare a queste situazioni soltanto come un modo per coronare il desiderio di adottare, ma soprattutto per dare una famiglia a quei bambini in condizioni tanto particolari da osteggiare l’adozione ordinaria. Ecco cosa c’è da sapere.

I single possono adottare un bambino?

Giusto o sbagliato che lo si possa ritenere, ad oggi nessuna legge è cambiata: i single non possono adottare, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. Possono diventare genitori adottivi coloro che sono sposati, peraltro da almeno 3 anni. Basti pensare che includere nel conteggio (necessario a valutare la stabilità del legame) il periodo di convivenza prematrimoniale è già sembrato un passaggio all’avanguardia per l’Italia. I single possono adottare un bambino soltanto quando preferibile per l’interesse prioritario del minore. Si tratta cioè di una persona con cui il piccolo ha già un solido legame affettivo oppure di un bambino la cui adozione ordinaria risulta complessa. Per comprendere l’adozione da parte dei single pienamente, però, bisogna distinguere tra adozione legittimante, adozione in casi particolari (non legittimante) e adozione internazionale.

Affidamento, adozione legittimante e in casi particolari

Un bambino può essere adottato soltanto se dichiarato in stato di abbandono, perché del tutto privato dell’assistenza morale e materiale da parte dei genitori e degli altri parenti (fino al 4° grado). La procedura di adozione si svolge nel nostro ordinamento con una spiccata attenzione all’interesse dei minori – perlomeno all’interesse considerato prioritario dalla legge attualmente vigente – e si compone infatti di diversi scalini.

Prima dell’adozione vera e propria avviene infatti l’affidamento, una misura analoga all’adozione e che ha però carattere temporaneo. L’affido risulta necessario per non tagliare bruscamente i legami con la famiglia di origine e permetterle di superare le difficoltà per riuscire a crescere il proprio figlio nei migliori dei modi. Anche quando questo risulta impossibile, l’affidamento è utile nella procedura di adozione per valutare la compatibilità e la riuscita del percorso.

Comunemente, poi, ci si riferisce all’adozione in modo univoco, anche se per legge ne esistono due tipologie. In particolare, si distingue tra l’adozione legittimante, la procedura più conosciuta, e l’adozione non legittimante. Quest’ultima porta comunque all’adozione dei figli, ma non interrompe i legami con la famiglia di origine ed è riservata a casi particolari, in cui questo compromesso appare il più utile per il minore. L’adozione in casi particolari non comporta automaticamente l’acquisto di rapporti di parentela con i familiari dei genitori adottivi e a differenza dell’adozione legittimante può essere revocata (comunque in circostanze gravi ed eccezionali).

Per queste ragioni la normativa riguardo l’adozione non legittimante risulta meno stringente.

Quando è possibile l’adozione per single in Italia

i single possono non possono accedere all’adozione legittimante, ma soltanto a quella per casi particolari, nelle ipotesi previste dalla legge, ovvero:

  • L’adozione da parte di un parente entro il 6° grado o estraneo con un rapporto duraturo e stabile con il bambino del minore orfano.
  • Il minore è affetto da handicap grave, fisico o psichico.
  • Quando non è possibile l’affidamento preadottivo, perché i genitori sono considerati non idonei ma non ci sono i presupposti per sancire lo stato di abbandono.

Queste eccezioni sono in parte motivate dalla cura degli interessi dei minori, preferendo ad esempio familiari o persone a loro vicine, ma anche dal tentativo di ampliare l’adozione dei bambini che rientrano in questi requisiti e raramente «preferiti» da chi può accedere all’adozione ordinaria.

I single, inoltre, possono sempre rendersi disponibili ad accogliere i minori in affidamento. In quest’ultimo caso, se i genitori biologici non riescono a risolvere i problemi che hanno portato alla misura e il minore ha instaurato un rapporto solido con l’affidatario si può procedere con l’adozione non legittimante.

Adozione internazionale per single

Per adottare bambini stranieri svolgendo la procedura in Italia è necessario rispondere sia ai requisiti italiani che a quelli fissati dal Paese di provenienza del minore; pertanto, ai single è concessa l’adozione soltanto nei casi previsti dalla legge italiana. Grazie a una storica sentenza della Corte Costituzionale, tuttavia, i single possono adottare minori stranieri in stato di bisogno. Il divieto in merito è stato ritenuto anacronistico e non corrispondente agli interessi dei minori.

Al momento, la Corte si è espressa soltanto su questa ipotesi, ma si auspica che la stessa interpretazione influenzi la disciplina generale sulle adozioni per rispondere al meglio all’interesse dei minori. Ampliando la ricerca all’adozione internazionale, in ogni caso, risulta più semplice trovare un bambino che possa essere adottato. I single possono comunque recarsi in uno dei Paesi esteri che consentono loro l’adozione senza limitazioni e svolgere la procedura secondo la normativa lì vigente.

Come adottare un bambino da single

La procedura per chiedere l’adozione di un bambino da single in Italia è in parte analoga a quella ordinaria, che comincia con la dichiarazione di disponibilità presso il tribunale competente a seconda della propria residenza. L’aspirante genitore sarà poi messo in contatto con il servizio sociale per la valutazione di idoneità, che permetterà al tribunale di scegliere tra i richiedenti quelli che sembrano più adeguati ai bisogni del minore. La stessa procedura, nella prima parte, si segue per l’adozione internazionale.

Argomenti

Iscriviti a Money.it