Addio centesimi, questo Paese ci sta pensando

Alessandro Nuzzo

15 Novembre 2025 - 14:21

Da febbraio questo paese non sta coniando più monete da un centesimo. Ma ci sono problemi.

Addio centesimi, questo Paese ci sta pensando

Gli Stati Uniti da febbraio scorso non stanno più coniando monete da 1 centesimo, ovvero da quando il presidente Donald Trump ha ordinato al Dipartimento del Tesoro di sospendere la coniazione. Motivo? La produzione costa più del loro valore nominale. In effetti, ogni moneta da 1 centesimo costa 3,69 centesimi e non è conveniente per il bilancio federale.

Questo però sta iniziando a causare problemi per aziende e attività commerciali. In molte zone si registra una carenza di centesimi e, davanti ai clienti che pagano in contanti, in assenza di monete per il resto, gli esercenti sono costretti ad arrotondare le transazioni per eccesso o per difetto. C’è chi sta chiedendo ai clienti che pagano in contanti di arrotondare volontariamente per eccesso, per evitare di dover usare i centesimi e per rispettare le leggi statali e locali, mentre altri esercizi arrotondano per difetto per tutto. Ovviamente arrotondare per eccesso può creare malcontento nella clientela, che avrà la sensazione di dover pagare di più senza motivo per problemi non imputabili a loro. Al contrario, arrotondare per difetto significa meno guadagni, ma la questione va oltre perché questo incide anche sulla rendicontazione dell’imposta sulle vendite. L’importo delle transazioni dovrà essere adeguato all’arrotondamento, altrimenti si rischierà una sorta di evasione fiscale involontaria.

In circolazione ancora 250 miliardi di monete da 1 centesimo

Sebbene la Zecca degli Stati Uniti abbia smesso di produrre centesimi, la loro circolazione non scomparirà a breve. Secondo l’American Bankers Association, ci sono circa 250 miliardi di monete da 1 centesimo in circolazione. Man mano la circolazione si ridurrà, ma prima che ciò avvenga ci vorrà del tempo, poiché molti cittadini conservano i penny in casa in contenitori o salvadanai.

I centesimi continueranno a essere considerati moneta legale, ma la loro progressiva scomparsa potrebbe accelerare il declino del loro utilizzo. Nei prossimi dieci anni sempre più aziende potrebbero adottare sistemi di pagamento completamente cashless, rendendo le monetine sempre meno rilevanti nella vita quotidiana e spingendo i consumatori verso metodi digitali.

L’idea non è nuova. Già nel 1989 fu presentata una proposta di legge per arrotondare i prezzi e mandare in pensione i penny, ma non ottenne il via libera, così come altre iniziative simili negli anni successivi.

Curiosamente, alcuni centesimi sono diventati pezzi da collezione di enorme valore. È il caso dei rarissimi penny in rame del 1943, coniati per errore durante la guerra, quando il rame era destinato all’industria bellica e si utilizzava lo zinco. Oggi, a seconda dello stato di conservazione, possono valere tra 100.000 e 250.000 dollari. Un destino ben diverso da quello delle monetine comuni, destinate forse a sparire dai nostri portafogli nei prossimi anni, mentre il dibattito pubblico continua a interrogarsi su quanto il denaro fisico resterà realmente parte della nostra quotidianità in un mondo sempre più digitale e automatizzato.

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