Zone gialle: il piano delle regioni per evitarle

Chiara Esposito

14/08/2021

03/09/2021 - 15:33

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Salvare la stagione estiva dalla variante del Delta: così si sono mosse le regioni per evitare la zona gialla e le restrizioni conseguenti.

Zone gialle: il piano delle regioni per evitarle

Nonostante i parametri recentemente rimodulati dal Ministero della Salute rendano più difficile il passaggio da bianco a giallo, le regioni si sono ampiamente mobilitate per sventare il pericolo.

L’idea di dover bloccare la stagione turistica proprio nel momento del picco massimo di affluenza è infatti l’incubo più grande. La variante Delta però incombe e non si può far finta di nulla: bisogna agire per provare a rallentare la curva e non superare gli indicatori.

Fissati a un limite massimo del 15% per l’area medica e del 10% per la terapia intensiva, questi valori verranno attenzionati con maggiore tempestività e affidabilità grazie all’introduzione anticipata del green pass nel settore trasporti e dei tamponi a prezzi calmierati nell’ambito del tracciamento.

Vediamo però chi si è già mosso.

Interventi regionali: il caso sardo

In Sardegna ben 32 Comuni superano la soglia critica dei 250 casi per 100mila abitanti e la Regione inizia a intervenire.

Gli obblighi maggiormente degni di nota sono due:

  • il ritorno della mascherina all’aperto
  • l’aumento del distanziamento degli ombrelloni

Sul territorio si opera quindi calibrando l’azione in base all’affluenza e i
territori del Cagliaritano e dell’Oristanese sono quelli maggiormente popolosi nei mesi estivi. Per loro torna l’obbligo di mascherina anche all’aperto. Si segnala però che ciò sta avvenendo anche in Campania e in diverse zone della Puglia e del Lazio.

La decisione che vede protagoniste le spiagge è invece frutto dell’amministrazione di un provincia di Cagliari, Maracalagonis. Sul bagnasciuga cittadino la sindaca impone anche 10 metri di distanza tra gli ombrelloni: nessuna distinzione tra lidi e spiagge libere.

L’estrema ratio della Sicilia

C’è però anche chi, come il presidente della Sicilia Nello Musumeci, prende ulteriori precauzioni e paventa delle possibili mini zone rosse.

“Ci aspettiamo una crescita dei contagi. Il Cts regionale sta delineando una strategia per introdurre restrizioni in zone locali con bassa percentuale di vaccinati con doppia dose”.

La decisione nasce da due fattori: il grande afflusso turistico e l’attuale
occupazione al 9% delle terapie intensive e al 14% negli altri reparti. Con un solo punto percentuale in più, infatti, si va di regola in zona gialla.

Meglio insomma bloccare una piccola porzione di territorio in maniera totale che limitare parzialmente l’intera isola.

Tamponi a prezzi ridotti per le famiglie

Le misure recentemente adottate per prevenire il cambio colore rispondono alle indicazioni del governo e potenziano norme già in vigore.

L’esempio dei tamponi a prezzi calmierati è però una novità molto incoraggiante che arriva direttamente dal commissario Francesco Paolo Figliuolo. La mossa nasce dalla speranza di facilitare l’accesso al green pass e contemporaneamente monitorare la curva del contagio in maniera precisa.

Questa agevolazione per ora è stata solo annunciata e arriva a seguito di una riunione riservata con le Regioni, ma non servirà molto tempo prima di ufficializzare il protocollo che il commissario intende stabilire con le farmacie nazionali.

Il costo del tampone a carico delle famiglie dal 6 agosto al 30 settembre sarà minimo per i 12-18enni ed il resto verrà ripagato dalla struttura commissariale.

Il beneficio di tamponi rapidi e accessibili è chiaro: più tamponi significa più dati da analizzare e meno incognite sullo stato di salute della popolazione.

Altre proposte avanzate

Non solo mosse concrete a breve in atto, ma anche richieste di possibile intervento sulle tempistiche già stabilite.

Per limitare un impennata proprio sul finire della stagione si pensava di procedere a settembre con l’ampliamento del range di settori in cui è obbligatorio possedere la certificazione verde includendo mezzi quali treni interregionali, aerei e navi di lunga tratta.

Su domanda delle regioni si torna però a parlare del green pass su questi trasporti per abbreviare i tempi della manovra e coprire al più presto anche gli spostamenti di massa più frequenti.

L’incentivo a questa misura per ora non trova concretezza ufficiale, ma rientra fra le richieste avanzate all’esecutivo.

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