Dove si trova la Terra dei Fuochi? La mappa dei paesi coinvolti

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16 Luglio 2025 - 16:40

La Terra dei Fuochi, collegata allo scandalo dell’interramento di rifiuti tossici e dei roghi delle discariche, coincide con una vasta area della Campania.

Dove si trova la Terra dei Fuochi? La mappa dei paesi coinvolti

La Terra dei Fuochi è ancora oggi una vasta area dell’Italia meridionale a forte rischio ambientale e sanitario. Situata in Campania, lungo il confine tra le province di Napoli e Caserta, copre circa 1.076 km² e comprende 57 comuni, con una popolazione totale di oltre 2,5 milioni di persone.

Il pericolo esiste tuttora sia da parte degli abitanti dei luoghi campani interessati, che di tutti quei compratori di cibo che proviene dalle suddette aree. È bene, quindi, conoscere quali sono i paesi che appartengono alla cosiddetta Terra dei Fuochi. Non a caso, col tempo è stata eseguita una vera e propria mappatura grazie alla quale è possibile consultare, in dettaglio, l’elenco dei luoghi che fanno parte di un’area geografica delicatissima per la salute di tantissime persone. Ecco cosa sapere.

La Terra dei Fuochi oggi: ecco la situazione dei luoghi coinvolti

Negli ultimi anni, nonostante gli sforzi, circa il 90% delle bonifiche previste non è ancora stato completato, come segnalato dal commissario straordinario Giuseppe Vadalà nel giugno 2025.

La situazione è stata giudicata così critica che, il 30 gennaio 2025, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per non aver adeguatamente protetto quasi 3 milioni di cittadini dal rischio inquinamento, definito “sufficientemente grave, reale e accertabile”.

Sul fronte sanitario, studi condotti dall’ISS e da altri enti tra il 2016 e il 2021 su 55 siti contaminati e casi oncologici nei comuni della zona hanno evidenziato un eccesso significativo di tumori (stomaco, polmone, leucemie ecc.), di patologie respiratorie, malformazioni congenite e parti prematuri. In particolare, le regioni Napoli e Caserta registrano una mortalità da tumore superiore alla media regionale, con Giugliano e Caivano tra le aree più colpite.

La presenza di 2.767 siti di smaltimento, inclusi roghi e discariche abusive, ha contribuito in modo significativo all’esposizione della popolazione a sostanze tossiche come diossine, furani e metalli pesanti. L’intero scenario configura una vera e propria “emergenza sanitaria”, con conseguenze quotidiane per gli abitanti e per chi acquista prodotti alimentari provenienti da questa zona. Insomma, una situazione che, ancora oggi, non è assolutamente sotto controllo, nonostante se ne parli da più di 20 anni.

Terra dei Fuochi: la mappa dei comuni coinvolti

La mappa ufficiale aggiornata raccoglie ora decine di siti contaminati: conoscerla è fondamentale per identificare esattamente i comuni ricadenti in quest’area ad alto rischio. Un’informazione utile non solo per i residenti, ma anche per i consumatori di frutta, ortaggi e altri prodotti originari da questi territori: lo scandalo continua a influire sulla salute di troppe persone.

La mappatura ufficiale (ARPAC, ISS, Protezione Civile) classifica più 2.767 siti secondo tipologia (roghi, discariche, stoccaggi) e pericolosità da A a D, o livelli da 1 a 6.

Inoltre, il sito del Commissario Bonifiche (DPCM 14 marzo 2025) fornisce informazioni sulle bonifiche in corso, monitoraggio ambientale e dati sui siti contaminati nella Terra dei Fuochi. Tuttavia, le allerte ora per ora e gli interventi dei Vigili del Fuoco non sono presenti in un unico portale centralizzato. Le informazioni vengono rilasciate a livello locale o via Protezione Civile, non in forma continuativa.

Sappiamo, però, quali sono i comuni coinvolti oggi nell’area interessata. Ecco di seguito un elenco dettagliato dei paesi maggiormente colpiti tra la Provincia di Caserta e quella di Napoli.

Terra dei Fuochi Terra dei Fuochi La mappa dei comuni coinvolti
  • Santa Maria Capua Vetere
  • Masseria Monti
  • Frignano - Villa di Briano
  • Casal di Principe
  • Casandrino
  • Casapesenna
  • San Cipriano di Aversa
  • Villa Literno
  • Trentola - Ducenta
  • Lusciano
  • Frignano
  • Casaluce
  • Caivano (enormemente colpito)
  • Orta di Atella
  • Crispano
  • Aversa
  • Frattamaggiore Nevano
  • Afragola
  • Giugliano in Campania (con rischio di morte)
  • Cesa
  • Mugnano di Napoli
  • Marano di Napoli
  • Villaricca
  • Casoria
  • Calvizzano
  • Arzano
  • Somma Vesuviana
  • Pollena Trocchia
  • Marigliano
  • Camposano
  • Palma Campania
  • San Giuseppe Casilli
  • Triangolo della morte (Nola, Acerra, Marigliano)

Questi sono i comuni più colpiti, ma compaiono ogni giorno nuovi roghi e nuove segnalazioni d’inquinamento e smaltimento di rifiuti abusivo.

Inoltre, alcuni comuni costieri come Castel Volturno rientrano nell’area della Terra dei Fuochi, ma non l’intera striscia di litorale fino a Lido di Licola risulta formalmente inclusa nei siti a più alta criticità ambientale. Le situazioni vanno valutate caso per caso, sulla base dei dati aggiornati degli enti ambientali.

Il “Triangolo della morte” della Terra dei Fuochi

Il cosiddetto Triangolo della morte, compreso tra i comuni di Acerra, Nola e Marigliano, è l’area più colpita nella Terra dei Fuochi, con tassi di mortalità da tumore estremamente elevati rispetto alla media nazionale.

L’ASL Napoli 4 (che include questi tre comuni) evidenzia una mortalità per tumore del fegato tra gli uomini pari a 38,4 per 100.000, contro i 14 per 100.000 dell’Italia, e per le donne 20,8 vs 6 per 100.000.

Anche per cancro alla vescica e al sistema nervoso le cifre sono superiori, rispettivamente circa 22–29 e 8–13 per 100.000, contro la media nazionale di circa 16–21 e 6–10.

In termini assoluti, questa zona ospita circa 550.000 abitanti, e gli indici standardizzati di mortalità totali superano quelli della Campania e dell’Italia, con valori intorno a 322 per gli uomini e 190 per le donne per tutte le cause

Questi dati epidemiologici – inizialmente pubblicati su The Lancet Oncology nel 2004 – sono stati confermati anche da studi successivi (ISS–CNR–WHO, 2007) e dalle più recenti banche dati del Registro Tumori regionale aggiornate al 2021. In particolare, lo studio SPES del 2021, condotto sull’area Napoli–Acerra, ha misurato elevate quantità di diossine e PCB nel sangue degli abitanti, correlabili all’elevato tasso di incidenza tumorale .

Le cause sono attribuite principalmente allo smaltimento illegale di rifiuti tossici da parte della criminalità organizzata, in particolare la Camorra, con elevati livelli di inquinanti quali diossine, PCB, metalli pesanti e PFAS rilevati sia nel suolo che nella popolazione.

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