L’Europa torna in deflazione nonostante l’apporto della politica monetaria accomodante della BCE. Nuovi stimoli monetari serviranno ad aiutare una crescita dell’inflazione?
Il brutto dato sull’inflazione preliminare annualizzata di febbraio dell’Eurozona ha spinto a rialzo gli indici azionari europei. L’inflazione negativa registrata questo mese ha dato ulteriore ossigeno alle aspettative di una nuova manovra di politica monetaria da parte della BCE.
Tra pochi giorni infatti, il board dell’istituto centrale europeo si riunirà per decidere il da farsi sull’attuale situazione economica europea e il dato negativo sull’inflazione rende ormai quasi certo un nuovo intervento monetario.
I mercati si aspettano un ulteriore taglio dei tassi di interesse, congiuntamente ad un aumento del piano di acquisti mensili di bond. Vedendo il risultato annuale sull’inflazione della politica monetaria della BCE, servirà effettivamente un nuovo piano di stimoli?
Eurozona: nonostante il QE l’inflazione non cresce
A febbraio l’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona ha registrato una variazione negativa del -0,2%. Questo risultato era ampiamente atteso nonostante le previsioni fossero per un aumento del +0,1%.
Sull’andamento dell’inflazione della zona Euro ha certamente pesato il crollo dei prezzi dell’energia anche se l’inflazione core, che non tiene conto di beni volatili come energia, tabacco, cibo e alcool, è salita meno del previsto.
L’inflazione annuale UE è peggiore di quando fu lanciato il piano di politica monetaria della BCE e ora l’unica cosa che sembra logico fare è aumentare ancora il piano di acquisto dei bond o tagliare ulteriormente i tassi di interesse/deposito.
Eurozona: BCE ormai costretta ad agire - Moody’s Analytics
Come spiegano gli analisti di Moody’s Analyitics, le aspettative di bassa inflazione e il freddo andamento dell’economia del Vecchio Continente spingeranno la BCE ad agire nella prossima riunione di marzo.
La speranza dell’istituto centrale europeo è quello di ravvivare l’economia UE ed evitare il processo deflativo che potrebbe mettere a serio rischio la crescita economica nell’Eurozona.
Infatti, la caduta dei prezzi induce i consumatori a ritardare gli acquisti mentre allontana gli investitori da eventuali opportunità.
Europa in deflazione, aumentare il QE può servire?
Dal grafico sottostante è possibile vedere l’andamento dell’inflazione che, come si può notare, è tornata sotto lo 0% nonostante le politiche accomodanti della BCE.
Quello che potrebbe far preoccupare di più il board dell’istituto centrale eruopeo è l’andamento dell’inflazione core che è rallentata comunque pur non tenendo conto dei prezzi delle materie prime.
Gli esperti di RBC Capital Markets, spiegano che il rallentamento dell’inflazione core farà in modo di evitare lo step del “vedere e aspettare” della BCE e imporrà a quest’ultima di fare qualche scelta di politica monetaria più aggressiva.
La possibilità è che, nonostante ulteriori sforzi, l’inflazione non tenderà comunque a crescere.
Mancano le riforme strutturali che servono per permettere una crescita reale dell’economia che accompagnino le manovre della BCE.
Fonte: Zerohedge.com
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