L’analisi di Luigi Zingales su una possibile uscita dall’euro del nostro Paese. Siete d’accordo?
Secondo l’economista della Chicago School of Business, Luigi Zingales, l’uscita dall’euro e il ritorno alla lira farebbe sprofondare l’Italia nel baratro.
Dopo la pubblicazione del suo libro, dove parla proprio della permanenza dell’Italia nell’Unione e delle conseguenze che avrebbe la decisione di rinunciare all’euro, Zingales rilascia un intervista al quotidiano La Repubblica nella quale torna a sottolineare gli effetti disastrosi che questa scelta potrebbe avere sull’economia del nostro Paese.
L’analisi di Zingales
Secondo l’economista infatti, la prima reazione degli italiani ad una decisione di tale portata sarebbe quella di correre in banca e assaltare gli sportelli per prelevare tutti i propri risparmi allo scopo di salvarsi dalla svalutazione e dall’inflazione che colpirebbero la nostra moneta.
Una corsa difficile da arrestare. A dimostrarlo è l’Argentina che nel recente passato ha visto i suoi depositi scendere del 6%.
A parere di Zingales poi la svalutazione della lira non sarebbe di poco conto: si parla di percentuali del 20-30% che potrebbero arrivare anche al 50%. Un’ondata che però non si spalmerebbe su tutti i beni in egual misura. Stessa cosa per quanto riguarda i vari settori economici e lavorativi: il turismo trarrebbe sicuramente vantaggio da un’uscita dall’Euro, poiché i cittadini stranieri sarebbero invogliati a trascorrere le loro vacanze in un Paese meno caro. I giovani senza lavoro potrebbero trarre un enorme vantaggio dal ritorno al vecchio conio, ma i pensionati ne uscirebbero devastati.
Zingales continua dicendo che porsi delle domande sull’euro non è sbagliato, ma sarebbe invece un errore enorme farlo diventare il nemico numero uno e criminalizzare qualsiasi cosa riguardi l’Euro e l’Unione Europea.
Qualunque sia la scelta che l’Italia farà sulla propria moneta, continua l’economista, prima dovrebbe studiare bene ciò che è avvenuto in passato negli altri Paesi, Argentina in primis, Nazione che ha vissuto una svalutazione di quasi il 70%. La sua paura è che come a Buenos Aires, anche da noi i politici possano decretare la morte di un’economia già in agonia.
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