Zelensky poteva evitare la guerra? La rivelazione del Wall Street Journal

Alessandro Cipolla

08/04/2022

08/04/2022 - 12:22

condividi

Le ultime notizie della guerra in Ucraina: per il WSJ lo scorso 19 febbraio il cancelliere tedesco Scholz ha chiesto a Zelensky di rinunciare all’adesione alla Nato per evitare un’invasione, ma il presidente ucraino ha rifiutato in quanto non credeva che Putin avesse poi mantenuto i patti.

Zelensky poteva evitare la guerra? La rivelazione del Wall Street Journal

Volodymyr Zelensky (forse) ha avuto una possibilità di evitare lo scoppio della guerra. A rivelarlo è stato un articolo pubblicato in data primo aprile dal Wall Street Journal e ancora non smentito dalle parti chiamate in causa.

Per il giornale americano lo scorso 19 febbraio, cinque giorni prima dell’inizio della guerra, il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrebbe chiesto a Volodymyr Zelinsky, che era in visita a Monaco, di rinunciare “all’adesione alla Nato” da parte dell’Ucraina e di dichiarare “la neutralità come parte di un più ampio accordo europeo di sicurezza tra l’Occidente e la Russia”.

Inoltre Scholz nel tentativo di evitare una guerra, avrebbe paventato a Zelensky la possibilità che il patto “sarebbe stato siglato da Putin e Biden, che insieme avrebbero garantito la sicurezza dell’Ucraina”.

Il presidente ucraino però si sarebbe rifiutato di accettare la proposta del cancelliere, in quanto “non si poteva credere che Putin avrebbe tenuto fede a un accordo del genere e che la maggior parte degli ucraini voleva far parte della Nato”.

Naturalmente non sapremo mai come sarebbe andata se Zelensky avesse assecondato il piano di Scholz, fatto sta che ora Kiev appare disposta a rinunciare all’adesione alla Nato e ad adottare uno status di neutralità anche se le trattative diplomatiche sembrerebbero essersi incanalate lungo un binario morto.

Le ultime notizie della guerra tra Ucraina e Russia

La guerra delle sanzioni

Oltre a quelle che l’Unione europea è pronta a varare, altre sanzioni sono in arrivo per la Russia anche da parte del G7 a causa “delle terribili atrocità da parte delle forze armate russe contro i civili in Ucraina”.

I Paesi del G7 hanno deciso di vietare “nuovi investimenti in settori chiave dell’economia russa, compreso il settore energetico”, ma anche di “ampliare i divieti all’esportazione di determinati beni e di dare un ulteriore giro di vite su banche e società statali russe”.

Nel frattempo il Congresso degli Stati Uniti, con 413 voti a favore e 9 contrari, ha approvato il provvedimento deciso nelle scorse settimane da Joe Biden di vietare l’importazione negli Usa di petrolio, gas e carbone proveniente dalla Russia.

Per quanto riguarda invece l’Ue, nel quinto pacchetto di sanzioni è previsto un graduale stop all’importazione di carbone russo mentre, al momento, non sono state prese delle decisioni in merito al gas e al petrolio.

Russia sospesa dal Consiglio Onu dei diritti umani

L’assemblea generale dell’Onu ha approvato la risoluzione, presentata dagli Stati Uniti e sostenuta anche dall’Italia, per sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu: sono stati 93 i voti a favore, a fronte di 24 contrari 58 astensioni. Si tratta del terzo voto contro Mosca da quando è iniziata la guerra.

Tra i vari Paesi hanno votato contro ci sono stati Cina e Corea del Nord, mentre India, Brasile e Arabia Saudita si sono astenuti. In particolare Pechino ha criticato il voto parlando di ulteriore “benzina sul fuoco”.

Nella risoluzione approvata c’è la richiesta di “sospendere il diritto della Russia di far parte del Consiglio dei diritti umani esprimendo grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca”.

Il Cremlino ha fatto trapelare “dispiacere” per la decisione presa a maggioranza qualificata da parte dell’Assemblea generale dell’Onu, annunciando che “la Russia continuerà a difendersi con tutti i mezzi legali a sua disposizione”.

L’emergenza profughi

Stando all’ultimo bollettino del Viminale, da quando è iniziata la guerra sono oltre 86.066 i rifugiati ucraini arrivati in Italia: nel dettaglio si tratta di 44.422 donne, 9.173 uomini e 32.471 minori.

Rispetto al giorno precedente l’incremento è stato di 1.009 persone arrivate nel nostro Paese: per l’Onu al momento sarebbero già oltre 4 milioni i profughi generati dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa, la Protezione civile ha illustrato come funzioneranno i rimborsi per chi ospita i profughi: 300 euro al mese (150 euro per i minori) per ogni profugo per un massimo di tre mesi.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO