WeWork vicina al collasso: accordo di salvataggio con SoftBank

C. G.

23 Ottobre 2019 - 15:47

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Dall’IPO al salvataggio: WeWork è stata travolta dai debiti e ha dovuto chidere aiuto a SoftBank

WeWork vicina al collasso: accordo di salvataggio con SoftBank

WeWork: dall’IPO alla richiesta di salvataggio il passo è stato decisamente breve.

L’innovativa società avrebbe dovuto fare il suo trionfante ingresso in Borsa sul finire dell’estate, più precisamente lo scorso 23 settembre.

Qualche giorno prima della data prevista però è arrivata la conferma: l’IPO di WeWork è stata rinviata a data da destinarsi. Poi, circa un mese dopo la situazione è peggiorata ancora e l’azienda ha iniziato a lottare per il proprio salvataggio.

WeWork: accordo di salvataggio con SoftBank

Quella di WeWork è stata sin da subito una delle IPO più attese del 2019. Con il passare del tempo però l’entusiasmo ha lasciato spazio allo scetticismo e la quotazione è saltata a causa delle perplessità legate ai debiti del gruppo.

LEGGI ANCHE: WeWork: ecco l’IPO più controversa del 2019

La valutazione dell’innovativa società è scesa progressivamente fino ad allontanarsi in maniera drastica dai 47 miliardi discussi in occasione dell’ultimo round di finanziamenti.

WeWork è stata letteralmente travolta dai debiti cosa che ha reso necessario trovare un player disposto a farsi carico del salvataggio. Da qui l’intervento di SoftBank, che ha messo sul piatto soltanto 8 miliardi di dollari.

Una cifra minima rispetto alle valutazioni di qualche mese fa, ma necessaria a garantire la continuità aziendale che sarebbe invece andata in fumo nell’arco di qualche settimana.

Nel dettaglio, il piano di salvataggio prevederà 5 miliardi di finanziamenti, l’offerta di rilevare 3 miliardi dagli azionisti e la possibilità di effettuare un prestito da 1,5 miliardi per garantire liquidità.

La condizione di SoftBank

Nel partecipare al salvataggio di WeWork, SoftBank ha anche posto delle condizioni specifiche. Prima fra tutte l’allontanamento del co-fondatore Adam Neumann, lo stesso che qualche settimana fa ha rassegnato le dimissioni da CEO.

Parte della sua quota azionaria verrà ceduta ai giapponesi ma gli verrà comunque concessa l’opportunità di rimanere nel board come semplice osservatore.

Alla fine del salvataggio, SoftBank salirà all’80% di WeWork.

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