Wall Street: rally al capolinea con tassi attesi in crescita prima del previsto?

Nicola D’Antuono

24 Marzo 2014 - 07:01

La fine dell’era dei tassi a zero, attesa tra un anno circa, frenerà la corsa di Wall Street? Dopo un rialzo del 180% in 5 anni, la fase Toro per le borse potrebbe finire

Wall Street: rally al capolinea con tassi attesi in crescita prima del previsto?

L’era dei tassi a zero sta per giungere al termine. Dopo la riunione del Fomc di mercoledì scorso è emerso una bias molto restrittiva della politica monetaria della Federal Reserve, pronta a eliminare tutti gli stimoli monetari all’economia entro quest’anno e ad alzare i tassi di interesse già nella primavera del 2015, quindi diversi mesi prima rispetto alle indicazioni precedenti. Alla fine dello scorso anno c’era la convinzione tra gli stessi membri del Fomc che il primo ritocco all’insù dei tassi sarebbe avvenuto verso la metà del 2016, ma ora le prospettive sono radicalmente cambiate.

Ora quasi tutti gli esponenti del braccio operativo dell’istituto monetario di Washington si aspettano il primo rialzo dei Fed Funds il prossimo anno. In pratica ora il mercato sconta un aumento dei tassi americani tra circa 12 mesi. Prenderebbe così il via la tanto attesa inversione della politica monetaria della FED, che da fine 2008 ha immesso 4.000 miliardi di dollari nel sistema e tenuto i tassi schiacciati verso lo zero per risollevare l’economia e le borse. Ma come risponderà ora Wall Street a questa inversione di rotta nelle strategie monetarie della FED?

Gli analisti finanziari iniziano ad essere molto più prudenti nel fornire indicazioni eccessivamente “bullish”, anche se ritengono che l’asset class più in difficoltà sarà l’obbligazionario governativo dei paesi sviluppati. A Wall Street, però, alcuni grandi investitori si stanno già posizionando al ribasso, tanto che addirittura George Soros si è esposto con Etf short per un controvalore pari a 1,3 miliardi di dollari. Venerdì l’indice S&P500 ha chiuso con un lieve calo dello 0,3%, ma allo stesso tempo ha aggiornato i record storici a 1.883,97 punti.

Tecnicamente si è formato un doppio massimo in area 1.884 punti e potenzialmente iniziano a emergere diversi fattori tecnici ribassisti. Una forte correzione dai top sarebbe auspicabile, considerando che dai minimi di area 666 di marzo 2009 (tra l’altro un numero che fa scomodare anche i più attenti osservatori della cabala) è stato messo a segno un rally pazzesco del 180% circa. Non sarà facile buttar giù Wall Street, soprattutto perché i grandi investitori istituzionali posizionati long necessitano di tempo per perfezionare l’uscita senza troppi problemi.

E forse anche nel report di venerdì pomeriggio di Goldman Sachs, che in una lettera ha spiegato che la FED non alzerà i tassi fino all’inizio del 2016, si intravede la necessità di tenere le borse americane ancora sui massimi per mettere a punto una fase di distribuzione senza intoppi. Tuttavia, storicamente le attese per una fase restrittiva di politica monetaria sui mercati finanziari non hanno portato quasi mai a rally borsistici. Forse anche questa volta Wall Street e le altre piazze mondiali dovranno arrendersi alla fine dell’era del denaro a buon mercato.

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