Voluntary disclosure, si diradano le nubi sul via libera alla normativa riguardante il rientro dei capitali dall’estero? Sembrerebbe proprio di sì: il Governo ha scelto di puntare il piede sull’acceleratore ed è deciso a portare a casa il provvedimento entro il 31 dicembre del 2014. Ciò significa non modificare in alcun modo il testo licenziato dalla Camera dei deputati, nonostante i persistenti dubbi sul reato di autoriclaggio (e non solo).
Voluntary disclosure, il percorso a Palazzo Madama si fa in discesa? Ascoltando le dichiarazioni del relatore del testo (Claudio Moscardelli, senatore del Partito democratico) sembrerebbe proprio di sì: dopo un iter che definire travagliato è dire poco, il Governo non ha alcuna intenzione di affrontare la terza lettura da parte della Camera dei deputati. La classica navetta tra i due rami del Parlamento, infatti, costerebbe ulteriore tempo prezioso prima dell’entrata in vigore di una norma che – questa è la speranza – consentirebbe all’erario di recuperare somme preziose dal rientro dei capitali illecitamente detenuti all’estero. L’obiettivo, quindi, è dichiarato: via libera entro il 31 dicembre 2014 in Senato, per eventuali correttivi ci sarà spazio in successivi provvedimenti o emendamenti alla legge di Stabilità.
Martedì ricomincia l’esame nelle Commissioni?
Quindi, se lunedì scade il termine per la presentazione degli emendamenti (e l’ordine di scuderia impartito ai senatori Pd è di non presentarne alcuno), è probabile che già da martedì le commissioni Finanze e Giustizia di Palazzo Madama avvieranno il loro esame, proprio allo scopo di fare il più in fretta possibile. Le previsioni per l’approdo in Aula del testo sono meno certe, ma il calendario è stato allestito in modo da prevedere comunque una seduta per il ddl, a costo di fissarla di venerdì (giorno insolito per i lavori parlamentari).
In quadro così delineato, dove l’iter sembra destinato a proseguire speditamente verso l’approvazione della Voluntary disclosure, non si può comunque dire che tutti i dubbi in merito siano stati risolti. Non solo le perplessità di molti esperti sul reato di autoriclaggio rimangono, ma il raggio di copertura penale dell’intero provvedimento rischia di scontrarsi – ad esempio – con il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Tutte annotazioni di un certo peso, tali da suggerire cautela ma che, forse, non troveranno il necessario spazio.
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