Home > Altro > Archivio > Voluntary disclosure: anonimato, contraddittorio e reato di autoriciclaggio. (…)

Voluntary disclosure: anonimato, contraddittorio e reato di autoriciclaggio. Il parere dei commercialisti sul rientro dei capitali

venerdì 21 novembre 2014, di Valentina Brazioli

Voluntary disclosure, nonostante il percorso del provvedimento sul rientro dei capitali dall’estero stia procedendo un po’ a rilento in quel di Palazzo Madama, continuano senza sosta le immancabili audizioni di rito presso le commissioni riunite (Giustizia e Finanze) del Senato. In particolare, ieri è stato ascoltato il Consiglio nazionale dei commercialisti, che ha sottoposto ai presenti una serie di interessanti spunti di riflessione.

Anonimato chiave per scongiurare flop rientro capitali

Gli esperti contabili, infatti, hanno sostenuto l’opportunità di far mantenere l’anonimato nella prima fase di accesso alla procedura di disclosure, prevedendo la possibilità per i contribuenti di farsi rappresentare, davanti agli organi dell’amministrazione finanziaria, da un professionista abilitato. Ciò servirebbe, a parer loro, a scongiurare il rischio flop dell’intera operazione di rientro dei capitali dall’estero.

Il suddetto anonimato verrebbe poi meno nel momento dell’accettazione, da parte del contribuente, degli importi stabiliti per regolare la sua posizione. In caso contrario, invece, non ci sarebbe il disvelamento della sua identità.

L’anonimato, sempre secondo l’organo dei commercialisti, si dovrebbe poter mantenere anche in una successiva fase di “contraddittorio preventivo”, che si suggerisce debba essere obbligatorio sin dalla prima fase di valutazione della documentazione e delle informazioni fornite.

Tutte queste precauzioni sono dovute al giudizio, fornito dal Consiglio, sulla necessaria operazione di ricostruzione della situazione reddituale: considerata estremamente complessa, e unita ai costi incerti per la regolarizzazione, rischierebbe di scoraggiare anche i soggetti più interessati alla procedura di collaborazione volontaria.

I dubbi sul reato di autoriciclaggio

Come già spesso è accaduto, ulteriori riserve sono state espresse sull’inserimento del reato di autoriciclaggio. Per questo motivo, infatti, andrebbero elencati tutti i reati tributari presupposto di questo reato, dando rilevanza solo alle condotte fraudolente.
Una richiesta di equilibrio che sembra essere condivisa anche dal comandante generale della Guardia di finanza, il quale, a margine di una riunione dell’Abi, ha sottolineato come l’introduzione del reato di autoriciclaggio sia senz’altro positiva, senza, però, che si esageri sul fronte dei controlli sui comportamenti virtuosi.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.