Venezuela: inflazione choc sopra il 60%. Economia in ginocchio, bancarotta vicina

Nicola D’Antuono

16 Settembre 2014 - 09:22

Venezuela in ginocchio con l’inflazione al 63,4% ad agosto. E’ la più alta al mondo e può spingere il paese alla bancarotta più totale

Venezuela: inflazione choc sopra il 60%. Economia in ginocchio, bancarotta vicina

Se in Europa si combatte il rischio di deflazione, dall’altra parte del globo è l’aumento incontrollato del tasso di inflazione a creare così tanti problemi da essere potenzialmente in grado di mettere in ginocchio un’intera nazione. Stiamo parlando del Venezuela, che ormai da diversi mesi sta sperimentando un boom eccezionale dei prezzi al consumo, che ha spinto l’asticella dell’inflazione sopra il 4% di incremento mensile. Ad agosto il tasso di inflazione calcolato dal governo di Caracas era superiore al 63% ma, secondo il leader dell’opposizione Henrique Capriles, i dati sarebbero stati alterati per non creare ulteriore panico tra la popolazione.

Insomma la situazione appare disperata e un intero paese rischia di finire sul lastrico. Da tempo sugli scaffali dei supermarket mancano numerosi beni di prima necessità e il presidente Nicolas Maduro, allo scopo di frenare l’emergenza e limitare gli acquisti, ha imposto le impronte digitali. Il successore di Hugo Chavez ha accusato gli Stati Uniti di ridurre le disponibilità di prodotti per favorire l’aumento dei prezzi. Poi, la mancanza di dollari americani in circolazione, non consente alle imprese di importare i beni dall’estero. D’altronde nessuno vuole i bolivar venezuelani che, sebbene al cambio ufficiale vengano quotati a 6,3 sul biglietto verde, ormai sul mercato nero si scambiano a 85 contro un dollaro.

La mancanza di dollari ha letteralmente paralizzato l’economia venezuelana: la produzione di auto è crollata dell’80%, manca la carta igienica e a volte anche il latte o altri beni alimentari. Inoltre, ora non si riesce più a reperire nemmeno la carta per stampare i giornali né per stampare nuove banconote iper-svalutate. La politica economica di stampo socialista proposta da Maduro si sta rivelando un clamoroso disastro.

La monetizzazione della spesa pubblica ha fatto esplodere il deficit al 15% del pil, favorendo il successivo boom dei prezzi. Maduro ha comunque rassicurato gli investitori che il paese non finirà in default. A ottobre ci sarà il primo vero banco di prova, con bond in scadenza per 4,5 miliardi di dollari. Difficile credere a una ripresa economico-finanziaria del paese allo stato attuale delle cose, per cui la bancarotta resta l’ipotesi più probabile da qui ai prossimi mesi.

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