Veneto Banca e Bpvi nelle mani di Atlante non sono fuorilegge. Timori per un nuovo aumento

Antonio Atte

23 Agosto 2016 - 12:54

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Dall’Antitrust arriva il via libera all’ingresso del Fondo Atlante nel capitale di Veneto Banca dopo l’analoga operazione sulla Popolare di Vicenza. Banche attese all’esame delle semestrali.

Veneto Banca e Bpvi nelle mani di Atlante non sono fuorilegge. Timori per un nuovo aumento

L’ingresso del Fondo Atlante nel capitale di Veneto Banca con oltre il 97,64% dopo l’analoga operazione sulla Popolare di Vicenzanon modifica l’assetto concorrenziale nei mercati”, pertanto la concentrazione delle due ex popolari venete nel portafoglio del fondo risulta in linea con la legge.

E’ quanto si legge nel bollettino settimanale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha dato il via libera all’acquisizione dell’istituto di Montebelluna da parte del fondo salva-banche controllato dalla Quaestio Capital Management Sgr, la società di gestione presieduta da Alessandro Penati.

Secondo l’Antitrust, l’operazione non determina “la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati tali da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza”, ma “si inserisce nel generale contesto di crisi che ha interessato il settore bancario in Italia negli ultimi mesi e, più in particolare, è finalizzata a trovare una soluzione allo stato di crisi registrato da Veneto Banca”.

Veneto Banca e Bpvi attese all’esame delle semestrali

Il Garante non avvierà dunque alcuna istruttoria in merito all’operazione che lo scorso 30 giugno, dopo il fallimento dell’aumento di capitale da parte dell’associazione dei grandi soci “Per Veneto Banca”, ha portato l’istituto di Montebelluna sotto il controllo del Fondo Atlante, il quale “si pone l’obiettivo, anche sulla base delle indicazioni fornite dalle Autorità di vigilanza e di regolazione del settore, di fornire una soluzione di sistema volta a fronteggiare i maggiori elementi di criticità che pesano sulle prospettive del settore”.

Adesso sia Veneto Banca - il cui cda, targato Quaestio, si è insediato ufficialmente lo scorso 8 agosto - che la Popolare di Vicenza sono attese alla prova dei conti semestrali. La cessione dei crediti deteriorati al momento è in cima alle priorità, ma sui due istituti aleggia lo spettro di una nuova ri-patrimonializzazione.

Veneto Banca e Bpvi: l’ipotesi fusione

Sullo sfondo rimane sempre l’ipotesi di una fusione, a partire da un’alleanza di carattere industriale, fortemente caldeggiata sia dal neo-presidente di Veneto Banca Beniamino Anselmi che dall’omologo di Bvpi Gianni Mion.

La prospettiva di un’aggregazione però non incontra il favore dei sindacati. Per la First Cisl di Treviso il matrimonio tra i due istituti è “una follia sia dal punto di vista industriale sia sotto il profilo occupazionale”. Posizione ribadita anche dalla Uilca Uil di Vicenza, che considera prematuro il discorso fusione.

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