Vaccino, una regione userà l’algoritmo che decide a chi tocca prima

Martino Grassi

25 Marzo 2021 - 17:20

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In Lombardia sarà un algoritmo che stabilirà la priorità delle vaccinazioni nella Regione. Ecco come funziona il sistema elaborato dall’Università Bicocca.

Vaccino, una regione userà l’algoritmo che decide a chi tocca prima

In Lombardia sarà un algoritmo a decidere a chi spetterà prima il vaccino contro il Covid, calcolando quello che viene chiamato dagli esperti “Covid Vulnerability Score”.

Il sistema è stato elaborato dall’Università di Milano-Bicocca e presto sarà applicato nella campagna vaccinale della regione fornendo un vantaggio in più rispetto al piano vaccini. Infatti il programma del governo non tiene in considerazione tutte le patologie di cui soffre una persona, a differenza dell’algoritmo. Inoltre rendendo l’ordine di vaccinazione strettamente scientifico e tecnico, l’algoritmo ridurrà l’elemento di discrezionalità politica.

Vaccino, una regione userà l’algoritmo che decide a chi tocca prima

In sostanza in Lombardia non riceveranno il vaccino le persone più anziane, o quelle affette da gravi patologie, ma saranno tenuti in considerazione una serie di fattori che identificano le persone più vulnerabili al virus. L’Università Bicocca, per stabilire la lista delle persone aventi la priorità ha utilizzato i dati raccolti durante la prima ondata e la seconda ondata di coronavirus in Lombardia, oltre a quelli dell’intero periodo epidemico in Valle d’Aosta, Marche, Puglia e Sicilia.

Giovanni Corrao, un professore di statistica medica che ha guidato il progetto, ha infatti spiegato che: “Crediamo che vaccinando prima quelli veramente più a rischio, possiamo evitare centinaia di intubazioni e morti qui in Lombardia e migliaia in Italia”.

Nel calcolo sono state incluse tutte le persone di età compresa tra i 18 e 79 anni, e non ospiti di una Rsa. Il team ha poi identificato 34 potenziali condizioni o malattie che aumentavano il rischio da Covid-19, tra cui diabete, malattie cardiache, anemia e malattie emato-oncologiche. Ad ogniuna di queste è stato attribuito un punteggio: più alto è e maggiore è il rischio. Nel calcolo si è presa in considerazione anche la data di nascita, le malattie pregresse e dell’indice di massa corporea.

Ogni patologia dunque farà sommare al punteggio complessivo un valore compreso tra 1 e 10, dando un peso maggiore ad alcune patologie come ad esempio il diabete trattato con insulina ma anche disturbi psichiatrici, considerati ad alto rischio per il Covid.

Il fattore co-morobosità

Le patologie prese in considerazione dall’algoritmo si manifestano in circa il 40% della popolazione, tuttavia molte persone ne hanno più di una. Si tratta di quella che viene chiamata co-morobosità, un elemento chiave per determinare il risultato finale attribuito dall’algoritmo ad ogni singola persona.

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