Vaccino AstraZeneca anche agli over 65, in arrivo la circolare: cosa c’è da sapere

Martino Grassi

08/03/2021

23/03/2021 - 16:29

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Il ministro della Salute, Roberto Speranza firmerà una nuova circolare con cui autorizza la somministrazione del vaccino di AstraZeneca anche alle persone over 65: ecco tutto quello che c’è da sapere su questo antidoto.

Vaccino AstraZeneca anche agli over 65, in arrivo la circolare: cosa c’è da sapere

Il vaccino di AstraZenca sarà somministrato anche alle persone over 65. Il ministro della Salute si appresta a firmare una nuova circolare con cui autorizza anche in Italia l’inoculazione del vaccino prodotto in collaborazione con Oxford alle persone più anziane.

Seguendo le orme della Francia e della Germania anche l’Italia ha stabilito che, basandosi sugli attuali studi, non vi siano più differenze dovute all’età per la somministrazione di questo antidoto, al momento inoculato solamente alle fasce d’età più giovani.

Vaccino AstraZeneca anche per gli over 65

Il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha stabilito che il vaccino di AstraZeneca “potrà essere somministrato a tutte le generazioni. È un vaccino significativamente utile e prolungando la distanza tra la prima e la seconda dose copre nell’82% dei casi da ogni forma di Covid-19 e per le forme più gravi andiamo al 100%”.

Il Css ha quindi stabilito che si potrà “impiegare questo vaccino negli over 65 proprio perché il profilo di sicurezza è ottimale. Nell’ultimo periodo diversi Paesi europei, che proprio come il nostro avevano deciso di somministrare questo vaccino a delle specifiche categorie di cittadini, hanno deciso di fare marcia indietro, sulla scia dei risultati ottenuti dal Regno Unito con la vaccinazione di massa, che ha portato ad un netto miglioramento della situazione.

Vaccino AstraZeneca: cosa c’è da sapere

Il vaccino prodotto da AstraZeneca, in collaborazione con Oxford si differenzia moltissimo dagli altri due attualmente approvati nel nostro Paese, dal momento che utilizza un vettore virale non-replicativo (non pericoloso per l’organismo), che permette di veicolare l’informazione genetica che stimola il nostro corpo a produrre la proteina spike del coronavirus.

A questo punto il nostro sistema immunitario avvia la produzione degli anticorpi in grado di contrastare il patogeno. Come per il vaccino di Moderna e Pfizer, anche quello di AstraZeneca richiede la somministrazione di due dosi, inoculate ad una distanza di almeno di almeno 10 settimane.

Il vaccino di AstraZeneca è efficace già dopo la terza settimana della prima somministrazione ma raggiunge il suo massimo dopo due settimane dalla seconda iniezione. Questo vaccino può essere conservato a temperature di frigorifero, questo permetterebbe anche ai medici di base di somministrare l’antidoto.

Al momento tra i principali effetti collaterali troviamo delle conseguenze di lieve entità che si risolvono nel giro di poche ore, tra questi abbiamo febbre, mal di testa e dolori muscolari, che possono essere alleviati con alcuni farmaci, come la Tachipirina, assunti sotto il consiglio del proprio medico.

Efficacia contro le varianti

Stando ai dati disponibili al momento, sembra che il vaccino di AstraZeneca abbia una buona efficacia anche nei confronti della variante inglese, mentre sembra funzionare meno per la variante sudafricana e brasiliana.

La casa farmaceutica ha tuttavia annunciato di essere già al lavoro per produrre un nuovo vaccino in grado di contrastare anche i nuovi ceppi apparsi recentemente, che con molta probabilità sarà disponibile già a partire dal prossimo autunno.

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