Grillo lancia il referendum per l’uscita dall’euro. Forti critiche arrivano dalla Lega Nord che, con un post su Facebook, ricorda che non si può uscire dall’euro tramite referendum.
Su una cosa Lega nord e Movimento 5 Stelle sembrano andare d’accordo: sulla necessità per l’Italia di uscire dalla moneta unica. I due movimenti però si contendono le bandiera dell’uscita dall’euro e rivendicano il primato di movimento euroscettico in Italia. La Lega, sostenuta dall’economista Borghi, porta avanti da tempo la battaglia contro la moneta unica. E Beppe Grillo in occasione dei 3 giorni al Circo Massimo ha lanciato una raccolta firme per un referendum sull’uscita dall’euro. Ma la Lega nord con un post al veleno, ricorda che non è possibile uscire dall’euro tramite referendum.
Movimento 5 Stelle
In tre giorni di raduno, sono passati dal Circo Massimo circa 500 mila tra sostenitori, militanti o curiosi a 5 stelle. Grillo presente tutti e tre i giorni, nelle cinque apparizioni sul palco ha rilanciato con forza la necessità per l’Italia di riappropriarsi della sovranità monetaria uscendo dalla moneta unica.
Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha lanciato una raccolta firme per indire un referendum sull’uscita dall’euro. "Non potranno buttare le firme nel cesso come al primo V-day, questa volta abbiamo i parlamentari" urla Grillo incitando la folla.
"A maggio 2015 - continua il leader pentastellato - si deposita la prima legge di iniziativa popolare, abbiamo una storia da difendere non ce la faremo rubare da queste scimmie". Poi in autunno sarebbe previsto il referendum per il ritorno alle vecchia lira.
La risposta della Lega
All’appello di Grillo risponde stizzita la Lega nord rivendicando per sé il ruolo di partito storicamente contrario alla moneta unica. E su Facebook compare un volantino di critica al Movimento 5 Stelle:
Perché non si può fare un referendum
In effetti, secondo quanto stabilito dall’articolo 75 della Costituzione, non è possibile uscire dall’euro tramite referendum.
Ecco l’articolo:
E’ indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
La legge determina le modalità di attuazione del referendum.
La chiave sta tutta nel secondo comma: "non è ammesso il referendum per le leggi di autorizzazione a ratificare trattati internazionali". La Costituzione quindi vieta l’abrogazione tramite referendum di trattati internazionali come il trattato di Maastricht, ratificato dal nostro Paese nel 1992, che ha sancito l’ingresso dell’Italia nella moneta unica.
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