Guerra commerciale, dura reazione di Trump: dazi aumentati su tutti i beni cinesi

Mario D’Angelo

24/08/2019

24/08/2019 - 00:29

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Le Borse europee e USA affondano alla furia di Trump, che aumenterà i dazi del 5% sulla totalità di beni e prodotti importati dalla Cina

Guerra commerciale, dura reazione di Trump: dazi aumentati su tutti i beni cinesi

È stata una giornata tormentata e senza lieto fine per i mercati di tutto il mondo, Piazza Affari inclusa. Il Ftse Mib ha chiuso a -1,6% fra continui alti e bassi per l’ennesima, cruenta escalation della guerra commerciale USA-Cina. L’annuncio di nuovi dazi da parte di Pechino sui prodotti statunitensi ha colto di sprovvista i trader, ma il discorso di Jay Powell a Jackson Hole aveva in un primo tempo controbilanciato le perdite. Ma poi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha aperto Twitter.

Guerra commerciale, Borse affondano

La Cina ha deciso di introdurre tariffe su beni USA per un valore di 75 miliardi di dollari, prendendo di mira ogni tipo di prodotti, dalla soia alle autovetture. Alcune saranno effettive già dal prossimo mese, altre da Dicembre.

Gli indici europei e statunitensi si erano risollevati a fatica dopo il misurato intervento di Powell, che come i verbali Fed di Luglio sembrava aprire a nuovi tagli dei tassi d’interesse.

Ma poco dopo Trump ha scatenato una furia di tweet sia contro la Cina che contro la Fed, arrivando a chiedere se il vero nemico “sia Powell e non Xi [Jinping, ndr]”, e anticipando una reazione nel pomeriggio che, purtroppo, è arrivata e paventa scenari ancora più torbidi.

Trump annuncia nuovi dazi da USA su beni cinesi

Con una nuova serie di tweet, Trump ha annunciato che, dal primo Ottobre, i beni e i prodotti cinesi per un valore di 250 miliardi di dollari, al momento tassati al 25%, saranno tassati al 30%. E per quanto riguarda i nuovi dazi sui rimanenti beni per 300 miliardi, che si attiveranno il primo Settembre, passeranno dal 10 al 15%.

Trump ha inoltre ordinato alle “grandi aziende americane di iniziare immediatamente a cercare un’alternativa alla Cina, anche facendo ritorno a CASA e producendo in patria”, si legge un tweet del tycoon. “Non abbiamo bisogno della Cina e, francamente, staremmo tutti molto meglio senza”.

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