Privacy: la Commissione europea vorrebbe introdurre una normativa unica per tutelare gli utenti. Ecco cosa potrebbe prevedere la nuova regolamentazione.
In arrivo un regolamento unico sulla privacy da parte dell’Unione Europea per i servizi di messaggistica come, ad esempio, Whatsapp, Gmail o Facebook.
Questa sembra essere l’intenzione dell’UE che, secondo l’agenzia di stampa Reuters, vorrebbe stabilire un unico regolamento che tuteli la privacy degli utenti dei servizi di messaggistica e comunicazione, rendendo più sicure e riservate le conversazioni.
La volontà sarebbe quella di uniformare le normative dei vari Stati membri per garantire una maggiore sicurezza anche in termini di sfruttamento di dati e metadati senza l’esplicito consenso dell’utente.
Una stretta sulla privacy, dunque, che potrebbe significare maggiori tutele per gli utenti, ma che ancora non trova conferme in comunicazioni ufficiali.
E fra le questioni considerate dalla Commissione europea ci dovrebbe essere anche quella dei cookie, l’insieme di informazioni che i vari siti internet raccolgono sull’utente quando naviga in rete, con la funzione di identificare quelli che già hanno fatto visita alla pagina.
Qualora la notizia dovesse trovare conferme, gli utenti potrebbero sentirsi più sicuri riguardo alle loro conversazioni private e all’utilizzo dei dati.
Ma cosa prevede la nuova normativa unica che la Commissione europea potrebbe introdurre?
UE, privacy servizi messaggistica: ecco cosa cambierebbe con la normativa unica
Nell’ultimo periodo diversi paesi europei hanno reso le loro norme sulla privacy online più stringenti e sembra che tra non molto potrebbe arrivare anche una normativa europea che unifichi la regolamentazione in materia dei vari stati membri.
Il tema della privacy online è stato sempre molto dibattuto, ad esempio anche in merito alla vicenda della nuova policy di Whatsapp che permette di scambiare i dati utente con Facebook.
Questo perché sembra che la Commissione europea voglia maggiori tutele per gli utenti e un’azione più strutturata per proteggere la riservatezza dei cittadini.
Lo sforzo non è richiesto solo alle compagnie di telecomunicazioni tradizionale, ma anche a tutte quelle aziende che offrono servizi di messaggistica online, per far sì che anche le conversazioni degli utenti sul web sia più sicure.
Norme più severe, dunque, che andrebbero a rafforzare l’azione di quelle già presenti, soprattutto in tema di diffusione di dati e metadati senza il consenso dell’utente.
I cittadini, però, potrebbero dover aspettare un po’ per poter navigare in maggiore sicurezza, perché a quanto sembra la Commissione europea vorrebbe che la proposta venisse approvata entro maggio 2018.
Tolti gli scopi di fatturazione, la proposta è di rendere anonimi o cancellare i dati e metadati a cui l’utente non ha dato l’esplicito permesso di essere diffusi.
Un argomento spesso dibattuto, soprattutto a causa della sempre maggiore presenza online dei cittadini, che affidano alla rete molte delle loro informazioni riservate, come ad esempio dati personali, posizione, ma anche password e dati bancari.
E non sempre le raccomandazioni sono sufficienti ad aiutare l’utente a preservare le proprie informazioni personali.
UE, privacy: diversa regolamentazione di cookie e spam
Un’attenzione particolare da parte della Commissione europea sarà rivolta anche al tema cookie, che molti utenti conoscono, ma non tutti capiscono fino in fondo.
I cookie, infatti, permettono ad un sito di identificare utenti che hanno già visitato la loro pagina e da qualche tempo è in vigore l’obbligo di far apparire un messaggio di avviso per gli utenti sulla loro presenza all’interno di un sito.
La decisione sarebbe di introdurre norme più rigide per evitare che l’utente possa semplicemente chiudere l’avviso senza essere realmente consapevole delle informazioni che riguardano la sua privacy.
Altro aspetto è quello relativo alle richieste di consenso, per le quali si chiede una razionalizzazione maggiore, facendole magari sparire dai siti non intrusivi per la privacy o da servizi volti a migliorare l’esperienza utente.
Anche il tema dello spam sarà affrontata dalla normativa, magari prevedendo opzioni che permettano ai cittadini di evitare chiamate indesiderate a tema marketing iscrivendo i numeri in una lista di persone da non chiamare.
Inoltre chi chiama per motivi commerciali dovrà avere un prefisso riconoscibile e dedicato e non potrà più nascondere il numero.
Tutto ciò potrebbe garantire una maggiore sicurezza per gli utenti, facendo sì che possano essere più tutelati in termini di privacy, ma potrebbe trovare il disappunto delle aziende che utilizzano determinati dati per fini commerciali, che potrebbero perdere un bacino di informazioni molto grande.
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